RIGA, 14 SET – “L’Italia è un contributore attivo dell’Unione. Ma mi sono sempre rifiutato di considerare questi rapporti sul piano del dare e avere, anche perché i benefici dell’integrazione non sono quasi mai monetizzabili interamente. Non è attraverso il calcolo contabile che si definisce il vantaggio che l’Unione assicura a tutti i suoi componenti“.
Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella da Riga. “Il rischio è quello di mettersi a mercanteggiare fra di noi, fra i nostri Paesi, sui rapporti contabili”.
“Io sono avanti negli anni, sono nato durante i bombardamenti e, forse per questo, mi è rimasta un’innata diffidenza, e un’innata idiosincrasia verso qualunque pericolo di nazionalismo e di guerre” per cui “occorre riflettere su questo perché corriamo il rischio che riproporre dentro l’Unione un clima che non è soltanto concorrenziale ma è di contrapposizione, che poi diventa contrasto, poi diventa ostilità, diventa non sappiamo cosa”. Lo dice il presidente Sergio Mattarella parlando a Riga al vertice del “Gruppo Arraiolos”. Quella di “mettere in comune il futuro degli europei” è “una ragione, storicamente, per il futuro, così vasta – aggiunge – se si raffronta con il passato, che non c’è movimento che possa mettere in discussione questo valore storico”. ANSA