Il tribunale penale del Cairo ha condannato a morte 75 militanti dei Fratelli musulmani per le violenze avvenute il 14 agosto del 2014, il cosiddetto “massacro di Rabaa”, quando le forze di sicurezza dispersero con la forza un sit-in a sostegno del destituito presidente Mohammed Morsi. Lo riportano i media locali. Ergastolo, invece, per Mohammed Badie, leader spirituale del movimento, oggi considerato un’organizzazione terroristica dalle autorità egiziane.
Fratelli musulmani – Tra i condannati alla pena capitale figurano esponenti di spicco dei Fratelli musulmani quali Essam el Erian, Asem Abdel-Majed, Safwat Hegazi, Wagdi Ghoneim, Ahmed Aref, Abdel-Rahman al Bar e Tarek al Zumar, quest’ultimo cugino dell’assassino dell’ex presidente Anwar al Sadat. Al momento non è ancora stata resa nota la sentenza a carico del fotogiornalista Mahmoud Abu Zeid, detto “Shawkan”.
Gli imputati al processo odierno, 739 in totale, sono accusati a vario titolo di aver commesso omicidi, atti di sabotaggio, resistenza a pubblici ufficiali, di aver minacciato l’ordine e la sicurezza nazionale, pianificato l’assembramento di più di 5 mila persone in piazza Rabaa al Adawiyya al Cairo, di aver commesso aggressioni e di aver danneggiato proprietà pubbliche. Il processo era iniziato all’inizio del 2016 e si è articolato in oltre 40 udienze negli ultimi due anni. (Cae) © Agenzia Nova