Le elezioni di domenica per il rinnovo del Riksdag, il parlamento svedese, si annunciano come un terremoto politico nel paese scandinavo. Gli ultimi sondaggi certificano la crisi dei partiti tradizionali, a cominciare dai socialdemocratici del primo ministro Stefan Lofven. Effetto di un’insolita frammentazione del voto, che ha favorito principalmente gli Svedesi Democratici, una formazione populista, anti-immigrazione.
Alcuni sondaggisti si sono spinti anche oltre, azzardando l’ultradestra primo partito del paese: sarebbe un risultato storico, dopo 101 anni di primato ininterrotto da parte del partito socialdemocratico.
La destra ha proposto anche un referendum sull’uscita dall’unione europea e di destinare alla sanità i soldi spesi per l’accoglienza dei migranti. ANSA
“Inaccettabile che in Svezia si nascondano le violenze sessuali degli immigrati”