TORINO, 4 SET – Con la promessa di un viaggio studio, un centinaio di ragazze nigeriane sono state affidate a un ‘connection man’ che le portava in Italia e le costringeva a prostituirsi. Questa la scoperta dei carabinieri del Comando provinciale di Torino, che hanno arrestato una 33enne nigeriana, residente nel capoluogo piemontese. L’accusa è aver reclutato e indotto alla prostituzione due connazionali.
La donna gestiva le giovani con altre persone che si trovano in Nigeria. Le indagini della compagnia Mirafiori e dei colleghi di Borgo Dora sono scattate a gennaio, quando una ragazza ha raccontato ai militari la sua storia: sbarcata a Lampedusa nel 2016, era stata fatta scappare dal centro d’accoglienza di Settimo Torinese e consegnata a una ‘madame’. La giovane, che racconta di aver pagato 100 euro per la fuga, è stata indotta a prostituirsi: per tornare libera avrebbe dovuto pagare 25 mila euro. Prima di lasciare il suo villaggio a Benin City, era stata anche sottoposta a un rito voodoo. (ANSA)
Arcivescovo della Nigeria: 80% delle ragazze nigeriane in Italia si prostituisce