Egidio Calafiore, 69 anni, si è suicidato impiccandosi nel capannone che usava come deposito per i suoi camion, a Leinì. Non ha lasciato biglietti per spiegare quel gesto estremo ma il sospetto è che dietro si nasconda la delusione per un’attività imprenditoriale in piena crisi.
L’uomo, che viveva a San Benigno Canavese, era il titolare di una piccola azienda di autotrasporti, nella quale lavorava anche uno dei suoi due figli. Da qualche mese aveva perso commesse importanti e temeva il fallimento. Ne aveva parlato con i colleghi che condividevano il deposito nell’area ex MIllioil di Leinì, in via Lombardore 2018 dove è stato trovato il corpo mercoledì sera. Sul suicidio indagano i carabinieri.
E’ il terzo imprenditore che si toglie la vita in pochi giorni per motivi riconducibili alla crisi e alle difficoltà professionali. A Rivoli si è tolto la vita Gaetano Saviotti, 57 anni, dopo il fallimento della sua azienda di demolizione auto. A Campiglione fenile si è invece suicidato, per i troppi debiti dell’impresa, con un colpo di pistola l’artigiano Alessandro Davicino, 40 anni, padre di due figli
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