«Siamo profughi, non puoi farci niente». Con queste parole il gruppo di nigeriani che ha aggredito il poliziotto sul treno a Milano si sarebbe rivolto all’agente, che è ancora sotto choc. Parole che fanno male, dal branco di migranti, una decina pare, che lo hanno preso a pugni e calci dopo essere stati beccati senza biglietto dal controllore, sul treno Milano-Tirano.
Il poliziotto si chiama Mauro Guilizzoni e ha 41 anni: originario di Verbania, lavora alla Questura di Lecco. E proprio a Lecco, in treno, stava andando per lavorare, per iniziare il suo turno di notte. «Continuavano a ripetere che non potevo fermarli, l’hanno fatto i miei colleghi poco dopo», ha detto il poliziotto al Corriere della Sera: la descrizione fatta da Mauro e dal capotreno ha consentito l’arresto di due giovani nigeriani, richiedenti asilo di 24 e 25 anni, ora accusati di lesioni in concorso, tentata rapina, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Boldrini: “I migranti oggi sono l’elemento umano, l’avanguardia di questa globalizzazione e ci offrono uno stile di vita che presto sarà molto diffuso per tutti noi“.