Spagna, moglie dell’aggressore di Barcellona: era in crisi perché gay

L’algerino che ieri è stato ucciso in un commissariato vicino Barcellona dopo aver aggredito un agente con un coltello inneggiando ad Allah, voleva suicidarsi perché turbato dalla scoperta di essere omosessuale. È quanto afferma la moglie dell’uomo, citata dai media spagnoli.

Arrivato due anni fa in Spagna, il 29enne Abdelouahab Taib si era presto sposato con una donna spagnola, già madre di due figli, che per amor suo si era convertita all’Islam. La coppia viveva in un quartiere popolare a Cornellà de LLobregat, nell’area metropolitana di Barcellona, a 150 metri dal commissariato dove è avvenuta l’aggressione.

La scoperta dell’omosessualità di Taib aveva però portato alla rottura, con la moglie che lo accusava di averla sposata solo per avere i documenti. Secondo la donna, l’uomo aveva già minacciato il suicidio, convinto che il suo orientamento sessuale l’avrebbe allontanato dalla comunità musulmana. Taib non aveva precedenti penali, né era stato segnalato come radicalizzato. La polizia sta indagando per chiarire se si fosse radicalizzato di recente.

Sul suo computer, riferisce El Mundo, sarebbero stati trovati due video di propaganda di tipo jihadista. Prima dell’assalto al commissariato, l’uomo aveva pregato a lungo nella vicina moschea.

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