“Noi non abbiamo mai ricevuto nulla dalla Commissione che si è mossa a livello tecnico e non ha valutato come pericoloso quel ponte. A noi, fino a quando sono stato in carica, non è stato segnalato nulla. E la Commissione non segnalò lavori urgenti da fare”.
Così l’ex ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera, in un intervento al Meeting di Cl di Rimini. . .”Sono state dette troppe bugie che disonorano i morti – ha aggiunto. Bugia che ci siano atti secretati”.
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Ex senatore Rossi accusa Graziano Delrio: “Sapeva tutto”
https://youtu.be/0M4I_TElxL4
Le interrogazioni in Senato di Rossi a Delrio: “Ponte a rischio, i giunti cedono” L’ex senatore si era rivolto all’ex ministro delle Infrastrutture in due interrogazioni. Una nel 2015 e l’altra l’anno seguente “Sul nodo autostradale di Genova è noto il grave problema del ponte Morandi”
È questo quanto affermò, durante un’interrogazione in Senato, l’ex parlamentare Maurizio Rossi di Scelta Civica. Il senatore aveva in quella occasione, siamo a ottobre del 2015, avvertito il ministro delle Infrastruttre e dei Trasporti, Graziano Delrio, sul rischio del cedimento del ponte. “Risulta pertanto indispensabile procedere con sollecitudine a cantierare il progetto denominato “gronda di Genova” per il quale la società Autostrade ha già in cassa le risorse necessarie per iniziare i lavori derivanti dagli aumenti tariffari concordati in cambio della concessione ottenuta”, aggiunse.
Stessa cosa l’anno dopo, ad aprile del 2016. Rossi, come riporta Il Messaggero, tornò quindi alla carica ribandendo la mancata sicurezza del ponte, sempre rivolgendosi al piddino. “l viadotto Polcevera dell’autostrada A10, chiamato ponte Morandi, è un’imponente realizzazione lunga 1.182 metri, costituita su 3 piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza che collega l’autostrada Genova-Milano al tratto Genova-Ventimiglia, il ponte è stato oggetto di un preoccupante cedimento dei giunti che hanno reso necessaria un’opera straordinaria di manutenzione senza la quale è concreto il rischio di una sua chiusura”.