Il sottosegretario Cavazzuti (Pds) nel 1997: “IRI deve sparire”

MILANO – La Consob era ben rappresentata dai commissari Salvatore Bragantini, che ha svolto un breve intervento, e Marco Onado, piuttosto silenzioso. Ma l’ospite più illustre al seminario organizzato ieri a Milano dal Pds sul corporate governance, sulle privatizzazioni e sul trattamento fiscale delle rendite finanziarie era un imprenditore blasonato: Pietro Marzotto (decisamente critico verso la politica fiscale del governo e in particolare sull’ Irep).

Tra i partecipanti spiccavano Paolo Bassi (presidente della Popolare di Milano, che però si è allontanato a metà mattina), uomini al vertice della Cariplo come i professori Stefano Preda e Roberto Artoni, Claudio Costamagna (Goldman Sachs), Gilberto Gabrielli (Abn-Amro), Francesco Taranto (fondi Prime), Silvano Andriani (Monte dei Paschi), l’ agente di cambio Isidoro Albertini, il professor Piergaetano Marchetti. Il compito di fare gli onori di casa è stato assunto da Lamberto Turci, responsabile per l’economia del Pds, e Alfredo Reichlin, che ha tenuto l’ intervento introduttivo.

Filippo Cavazzuti, sottosegretario al ministero del Tesoro, ha colto l’ occasione per precisare i punti fermi della politica del Tesoro sulle privatizzazioni confermando la volontà del governo di valorizzare e mettere sul mercato le aziende pubbliche controllate. “Il ministero a cui appartengo è quello del Tesoro e non delle Partecipazioni statali”, ha sottolineato. E a proposito dell’ Iri ha aggiunto un eloquente “deve sparire” definendo “fantasiosi” i tentativi d’ immaginare una nuova missione per il gruppo”.

Inoltre, a proposito della polemica sulle golden share, ha annunciato l’ arrivo di una proposta del Cnel per trasformarle in golden share “ad orologeria”, cioè a scadenza (con ogni probabilità tre anni).

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