“Avanzano gli estremisti anche sulle teste delle bambine ma noi continueremo a fare battaglia”.
L’ACMID (Associazione donne marocchine in Italia) sostiene la campagna di boicottaggio contro la pubblicità di un noto marchio di moda (G. l’iniziale) che ha utilizzato un’immagine pubblicitaria sul proprio sito web dove si vedono due bambine sorridenti, in jeans e giubbottino, una con una massa di capelli ricci in testa, l’altra con il velo islamico sul capo. L’azienda si è difesa rispondendo che “incoraggia i bambini a tornare a scuola celebrando le diversità” e spiegando che i ragazzini apparsi nella pubblicità (di cui fa parte anche un video) vengono da una scuola elementare pubblica di New York.
A queste banali motivazioni, però, non crede il presidente di ACMID, Souad Sbai, già deputata, giornalista, scrittrice che da anni combatte per la difesa delle donne e dei diritti umani:
“Avanzano gli estremisti anche sulle teste delle bambine ma noi continueremo a fare battaglia contro questa avanzata c contro chi propone queste pubblicità, persone che non capiscono che dietro quel velo queste bambine no avranno più una vita libera e aggiungo che in nessuna scuola occidentale si ammette il velo”.