Alla fine del 2017 le banche italiane erano esposte nei confronti della Turchia per 16,8 miliardi di dollari con ulteriori 5 miliardi di dollari di potenziale esposizione determinati da contratti in derivati, estensione di garanzie e linee di credito. E’ quanto emerge dal Bollettino trimestrale della Banca dei regolamenti. In totale l’esposizione delle banche estere in Turchia ammonta, sempre a fine 2017, a 264,7 miliardi di dollari che sale a oltre 330 miliardi considerando altre esposizioni potenziali come i derivati (3,6 miliardi di dollari) e estensione garanzie (56 miliardi).
L’esposizione verso la Turchia nel corso del 2017 è aumentata di oltre 20 miliardi di dollari. Quella delle banche italiane è salita di oltre 3 miliardi.
Gli istituti spagnoli hanno la leadership con quasi 84 miliardi di dollari, pari a circa un terzo del totale. Sull’esposizione degli istitui iberici pesa Bbva che detiene la Garanti bank, terza banca turca. Infatti sull’esposizione totale spagnola la metà è in valuta locale a differenza delle altre banche estere che hanno una modesta esposizione in lira turca (per le banche italiane solo 264 milioni di dollari).
Rilevanti anche le esposizioni delle banche francesi con oltre 37 miliardi, seguite da quelle della Gran Bretagna con 18,7 miliardi, Stati Uniti con 17,7 miliardi e Germania 17,4 miliardi.Secondo il Financial Times la Bce sarebbe preoccupata per l’esposizione di alcune banche dell’area euro verso la Turchia, e il quotidiano cita Bbva, Bnp Paribas e UniCredit. Tra le banche con rilevanti esposizioni figurano anche Ing, Hsbc e Citybank che hanno una presenza diretta nel paese. (askanews)