Si è avuto notizia che dopo breve pausa matrimoniale (o meglio, viaggio di nozze) con un altro uomo, l’ex parroco di Selva di Progno (Verona) Giuliano Costalunga, tornerà a dire messa. In una serata di Luglio, il vescovo di Verona mons Zenti spiegò ai fedeli scioccati i contorni della vicenda.
A sorpresa, al termine della comunicazione pubblica di sospensione automatica al sacerdote presente tra la folla, Zenti abbracciò il novello sposo e lo congedò dicendogli “sei un mio prete”. Nonostante le lusinghiere parole proferite in extremis, Zenti non rinnovò la carica al primo modello di “sposo sacerdote” sdoganato da un alto prelato. Probabilmente deluso per il mancato reintegro, mediante la pagina facebook della Chiesa Vetero Cattolica Americana, il don emarito Giuliano ha comunicato che il 6 settembre celebrerà messa eucaristica a cui seguirà apericena comunitaria presso la parrocchia Grassobbio (Bergamo). Un’occasione persa per Chiesa di Verona e per i molti fedeli diversamente orientati che avevano visto in Giuliano Costalunga il discepolo perfetto di Bergoglio che non giudica i gay.
Gianni Toffali
Vescovo abbraccia il prete gay sposato, “Non ho il diritto di giudicare”