di Vittorio Sgarbi
Se non potremo discutere la autenticità delle molestie sessuali asserite da Asia Argento, accettando la sua ricostruzione dei fatti degli incontri con Harvey Weinstein, possiamo però dire che non è stata una madre efficace.
La figlia Anna Lou non è stata evidentemente educata al rispetto delle cose pubbliche, come un ragazzo dovrebbe apprendere alle scuole elementari. Infatti ha imbrattato i sedili di un autobus, rivendicando l’azione in un compiaciuto racconto su Instagram. Quando si è resa conto di aver compiuto un reato (di cui per altro non si mostra pentita se non per il rischio della pena) ha tentato una giustificazione, senza l’intelligenza del padre e con l’arroganza della madre: «Chiedo scusa ma non in modo conformista… non a chi non sa nulla di me, di mio padre e di mia madre… essere figlia di loro non è una colpa». Qui si capisce che il testo è del padre, dal momento che la mozione degli affetti da parte di Lou la assimila ai genitori.
Il tentativo di giustificarsi è in realtà una sconfessione di tutte le ragazze beneducate, e si rivolge a chi non sa «cosa significa avere oggi 17 anni, in questo mondo privo di esempi gentili, violento e disumano». E qui casca l’asino, giacché Morgan è gentile, non violento e umano.
Ed è proprio sua l’ironia di scusarsi con le «persone che si sono sporcate l’unica giacca che hanno». Lui ne ha tante. In ogni caso ribadisce che l’irragionevole azione «non è una cosa strana per una ragazza della mia età». Si può comprendere, ma era la madre a doverle fare capire la stranezza.