di Adnkronos
Gli arresti sono scattati oggi su ordine della Dda di Catania per 19 presunti affiliati al clan Giuliano accusati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata ad estorsioni, traffico di sostanze stupefacenti e furti. Grazie ai legami vantati nell’ambito della criminalità organizzata catanese con il clan Cappello e al patto di non belligeranza siglato con la ‘famiglia’ rivale dei Trigila, Giuliano si era assicurato lo spazio operativo per dominare incontrastato nei territori di Pachino.
Con l’intimidazione il clan aveva monopolizzato e condizionato l’intero mercato ortofrutticolo della zona costringendo i produttori a versare il loro raccolto nei magazzini della sua attività in modo da ottenere il pagamento come corrispettivo dell’attività di mediazione per la vendita della merce agli operatori della grande distribuzione. Allo stesso modo, anche i commercianti che intendevano acquistare i prodotti coltivati nelle serre di Pachino, per immetterli successivamente nel mercato finale, dovevano trattare con Giuliano e il suo clan senza potersi interfacciare direttamente coi coltivatori.
Il clan gestiva poi anche il settore dei parcheggi a pagamento a ridosso delle zone balneari, pretendeva il pizzo sui lidi e alcuni degli arrestati si occupavano di furti. A Pachino venivano poi fatti arrivare anche ingenti quantitativi di cocaina per immetterli sul mercato.