Per l’Italia “continua a essere necessario”, come in Francia e in Spagna, un consolidamento fiscale che possa favorire la crescita. Questa ricetta permetterebbe all’Italia non solo di proteggersi da eventuali shock esterni ma anche di “mantenere la fiducia degli investitori”, essendo un paese fortemente indebitato.
Il Fondo monetario internazionale, nell’edizione 2018 del suo External Sector Report, torna a chiedere all’Italia di fare i compiti a casa e di tenere in ordine i conti e la spesa pubblica.Nel documento “Affrontare gli squilibri globali a fronte di tensioni commerciali crescenti”, l’Fmi critica gli Stati Uniti, definiti come la principale fonte di squilibri globali nel 2017.
Ma cosa deve fare l’Italia oltre a rimettere in ordine i conti? Sul piano strutturale, secondo il Fondo, bisogna adottare riforme che meglio allineino i salari alla produttività e che rafforzino i bilanci delle banche”. In questo modo si potrà far uscire “il potenziale associato agli investimenti” e “migliorare la competitività, sostenere il potenziale di crescita e ridurre le vulnerabilità”.Più in generale l’Fmi sostiene che l’Italia nel 2017 “è stata generalmente in linea con i fondamentali” e che “gli sviluppi recenti suggeriscono che sta continuando nella stessa direzione”. Servirebbe tuttavia “un miglioramento della competitività” che “aiuterebbe a rafforzare la crescita e a ridurre l’alto tasso di disoccupazione e di debito pubblico”. (askanews)