Festa islamica del sacrificio, Lega contraria: “Animali uccisi in modo barbaro”

Quest’anno si terrà dalla sera del 21 a quella del 25 agosto. È la festa del sacrificio, una delle più importanti per la religione islamica. Ricorda l’intervento divino che fermò Abramo dal sacrificare il proprio figlio Isacco. Nei giorni di festa, le famiglie musulmane si riuniscono e il rito principale è quello di sgozzare un animale, di soluto una capra o una pecore.

Sulla festa del sacrificio, interviene il gruppo dei consiglieri comunali veronesi della Lega.

L’uccisione degli animali senza stordimento è una pratica barbara, che non può essere tollerata in un paese civile, a prescindere dall’essere o meno prevista o necessaria per dettami religiosi – ha dichiarato il consigliere comunale delegato alla tutela degli animali Laura Bocchi – Chiedo fermamente al sindaco di Verona di impegnarsi a promulgare un’ordinanza ferrea affinché questa pratica venga vietata sul territorio comunale, veicolandola solo ai macelli autorizzati, e soprattutto che i controlli nei giorni di questa festa vengano notevolmente intensificati, al fine di evitare episodi cruenti e malsani come vere e proprie mattanze casalinghe. Purtroppo infatti, ogni anno, assistiamo a residenti di religione islamica che sgozzano con le proprie mani pecore e capre nei cortili di casa, nei giardini, ed addirittura nelle cantine, appendendo poi le carcasse in bella vista. Questo tipo di messaggio di morte veicola tradizioni non compatibili con il grado di sensibilità e civiltà che la nostra città e la nostra società richiede, non deve essere tollerato. E nel caso in cui in passato i controlli fossero stati meno serrati, io chiedo tolleranza zero ed un programma di sensibilizzazione e monitoraggio senza precedenti. Quel che auspico poi, e questo è un appello al nostro governo ed ai nostri parlamentari, è che si riesca un domani a vietare completamente la pratica dello sgozzamento senza stordimento, questo anche nei macelli autorizzati in deroga, perché nessun piacere umano, né tantomeno un dettame religioso, deve essere superiore al rispetto verso un essere vivente, perché ricordo che gli animali, capre e pecore compresi, sono esseri senzienti.

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