Aumentano gli infermieri stranieri negli ospedali italiani: negli ultimi dieci anni sono cresciuti del 10,4%, arrivando oggi a quota 22.232 addetti. E’ quanto emerge da un’elaborazione dell’Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) per quanto riguarda il fenomeno dell’immigrazione in corsia e nelle strutture di assistenza.
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La popolazione di operatori sanitari stranieri è pari al 5% del totale del personale infermieristico – precisa Uecoop – ed è composta per oltre la metà da immigrati dei paesi dell’Est come romeni (11.204), polacchi (2.374), e albanesi (1,032), mentre fra le altre comunità più rappresentate troviamo gli indiani (1.399) e i peruviani (1.080). Gli infermieri africani sono 433, meno del 2% sul numero complessivo di addetti che arrivano dall’estero.
Dai dati di Uecoop, fra stranieri e italiani si rilevano 443.838 infermieri. Ancora molto lontano il rapporto fra la popolazione degli assistenti sanitari e i medici, 1,5 rispetto al 2,8 della media Ocse, la metà di quanto schierano paesi come Germania e Francia con 3 infermieri per ogni dottore e addirittura un terzo di quanto invece avviene Finlandia, Giappone e Danimarca dove si sale a quasi 5 infermieri per ogni medico. (AdnKronos Salute)