“La poligamia in questa nostra epoca è una necessità”. Fautore di questo editto islamico, è lo sceicco Abdullah Mohammed al Mutliq, grande ulema (studioso dotto islamico – si fa per dire) saudita che ha inoltre invitato gli uomini musulmani a prendere in sposa, come seconda moglie, “le divorziate, le vedove o le zitelle”, dove per zitelle in questo regno che applica una versione rigida dall’Islam, si intendono, generalmente, le ragazze che hanno superato 23-25 anni di età senza sposarsi.
In un’intervista trasmessa ieri sera al primo canale televisivo del regno, lo sceicco che è anche consigliere del re – alla domanda se trova positivo che gli uomini prendano più mogli – ha risposto: “Penso che la poligamia in questa epoca sia una necessità, ma penso anche che è necessario sposarsi con divorziate, vedove e zitelle“.
“Ad alcuni nostri anziani – ha aggiunto – che dicono di voler prendere come moglie una ragazza giovane di 17 o anche 20 anni dico: ‘Devi renderti conto delle tua capacità di prendere più spose e di regolarti di conseguenza’”. Lo sceicco afferma quindi di essere molto “critico” con gli uomini che “troppo precipitosamente” ripudiano le proprie moglie: “Questi non hanno programmazione, vogliono sposarsi con più di una senza spendere e così nascono i conflitti”. Ed è per questo “chi non può mantenere la prima moglie non deve cercarsi una seconda”.
Infine, per l’anziano grande ulema, la prima moglie “è l’amministratore della famiglia, la madre dei figli e la compagna del percorso e della vita”. Alcuni giorni fa Al Mutilq è stato al centro di una polemica con un principessa che aveva chiesto l’abrogazione di una legge che assegna ai maschi “la patria potestà” sulle femmine. Il religioso infatti, ritenendo la richiesta “cntraria alla Sharia islamica”, ha accusato la principessa di volere istigare “un golpe femminile”, come riporta oggi il quotidiano panarabo al Quds al Arabi. ASKANEWS