La compagnia cinese Batou, specializzata nell’assemblaggio di locomotive e vagoni ferroviari, intende creare un’unità di fabbricazione in Tunisia, che servirà poi ad esportare i propri prodotti in Africa. Lo ha annunciato il suo rappresentante in Tunisia, Habib Laouini, durante una conferenza stampa in occasione dell’arrivo di 60 vagoni dalla Cina, destinati al trasporto di cereali in Tunisia, precisando che la società cinese ha presentato a giugno una richiesta alle autorità tunisine per la creazione di questa unità.
Il progetto, ha spiegato Laouini, fa parte del partenariato pubblico-privato, che prevede l’utilizzo dei laboratori della Società nazionale delle ferrovie tunisine (Snctf), il suo aggiornamento e la formazione dei suoi dirigenti e del personale. Il progetto consiste nella creazione di un’unità per l’industrializzazione e l’esportazione di locomotive in Africa, attraverso i mercati che la compagnia cinese Batou riuscirà a conquistare. Laouini ha inoltre indicato che la società cinese ha presentato una richiesta il 28 marzo 2018 per realizzare un progetto di rinnovo delle reti ferroviarie tunisine, aggiungendo che i negoziati con le parti interessate sono in corso e che il finanziamento sarà fornito dalla parte cinese.
Relativamente ai 60 vagoni arrivati ieri dalla Cina, il consigliere del premier, responsabile dei progetti pubblici Ridha Saidi ha precisato che serviranno per trasportare il grano sulle linee Tunisi-Biserta, Tunisi-Ghardimaou in Tunisia, e che essi “sono fabbricati secondo le norme internazionali norme con una capacità di 50 tonnellate. L’operazione di acquisizione era stata effettuata attraverso un bando di gara internazionale lanciato dalla Snctf al prezzo di 12 milioni di dinari, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di trasporto dei cereali e preservarne la qualità.
Saidi ha sottolineato l’importanza di rafforzare la cooperazione economica e commerciale tra Tunisia e Cina, indicando che diverse società cinesi hanno espresso la volontà di realizzare diversi progetti infrastrutturali in Tunisia, quali il ponte di Biserta e il porto di acque profonde ad Enfidha. Allo stesso modo, altre aziende cinesi che operano nel settore degli elettrodomestici hanno espresso la volontà di stabilirsi in Tunisia per conquistare i mercati africani a sud del Sahara tunisino. La firma di un memorandum d’intesa in virtù del quale la Tunisia ha aderito all’iniziativa “Silk Road” avrà un impatto positivo sullo sviluppo del commercio e sull’attrazione degli investitori cinesi in Tunisia, ha spiegato ancora il consigliere del governo tunisino. (ANSAmed)