Mali: bande di jihadisti semimano terrore in villaggi Dogon

ROMA, 6 LUG – Bande di terroristi jihadisti e criminali locali di varie etnie hanno assalito alcuni villaggi Dogon al confine tra Burkina Faso e Mali nella piana della Falaise di Bandiagara, costringendo alla fuga gli abitanti dei villaggi di Bonon, Kara, Eniègnou, Sabèré. Lo denuncia una onlus attiva nella zona, la Novara Center, che opera contro la fame e la sete nel Terzo Mondo.

Le notizie, secondo l’associazione, sono frammentarie, ma si calcola che circa 2500 persone abbiano trovato rifugio nei villaggi della Falaise di Bandiagara: Sanga, Bananì, Irelì, Ibi. Si tratta soprattutto di donne, bambini e anziani che hanno cercato rifugio in un territorio da sempre tra i più poveri dell’Africa. L’associazione segnala che la situazione potrebbe peggiorare e che altri villaggi come Toyo, Bida, Sokoro risultano obiettivi di attacchi jihadisti. (ANSA)

Gli insediamenti Dogon sono stati istituiti in questa regione dopo la decisione collettiva delle tribù di  spostarsi nel deserto piuttosto che abbandonare i loro dei ed essere costretti a convertirsi all’Islam. La comunità doveva anche stare in guardia contro i mercanti di schiavi, perché, in quanto miscredenti, erano obiettivi legittimi da prendere e vendere come proprietà.

Tra 400.000 e 800.000 dogani si trovano ora ai confini con Bukina Faso. Le tribù esotiche con le loro divinità di coccodrilli e serpenti sono diventate oggetto di rapporti antropologici e di una grande attrazione per i visitatori. Il turismo, tuttavia, si è praticamente prosciugato dopo la presa del primo ostaggio occidentale nel 2009 e la successiva ribellione del nord, portando via la principale fonte di reddito della regione.