Mutilazione genitale femminile, una barbarie islamica che deve finire

Le mutilazioni genitali gemminili – che non chiameremo MGF, perchè l’abbreviazione non rende bene il male arrecato – sono quelle violenze antiche e radicate, barbare e tribali, che alterano in maniera permanente l’apparato genitale femminile.

La mutilazione genitale femminile è una violenza invalidante perchè viene amputato un organo sano e, una volta fatta l’escissione, non si può tornare indietro.
Bisogna sfatare il falso mito che le mutilazioni contribuiscono alla fertilità della donna, come viene detto nel mondo islamico, perchè è falso. In realtà l’escissione è spesso causa di infezioni o altri disturbi dell’apparato genitale, che comportano conseguenze gravi, fino all’infertilità.

Le mutilazioni genitali femminili hanno infatti gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale delle donne: oltre a scatenare infezioni della vagina e dell’utero, possono essere causa di mestruazioni irregolari e dolorose, per non parlare della difficoltà durante il rapporto sessuale, che puo’ risultare molto doloroso. Inoltre, durante il travaglio, le donne infibulate hanno seri problemi e necessitano di una particolare assistenza durante il parto. Un travaglio prolungato può portare ad una morte intra-uterina, come un travaglio ostruito può portare alla morte del feto. Per poter partorire in modo naturale occorre essere prima deinfibulate. Le successive reinfibulazioni, soprattutto se ripetute, provocano ulteriori, irreversibili danni.

Alla luce di tutto ciò, non ritenete sia necessario informare accuratamente le famiglie, affinché non impongano queste violenze alle loro figlie?
Io credo che Pubblicità Progresso dovrebbe inondare la Tv e i giornali di questi spot perchè, delle mutilazioni genitali femminili, che continuano ad essere praticate normalmente anche in Italia, non se ne parla nei Media del Mainstream immigrazionista.
Forse non è un problema sentito dalle sedicenti femministe, immigrofile di sinistra?

Certo è che, almeno chi fa business sulle disgrazie altrui, come le Ong e le Onlus, come le Associazioni, le Cooperative e le Organizzazioni immigrazioniste di ogni ordine grado, e colore politico e religioso, dovrebbero informare le famiglie degli immigrati e impedire che queste usanze barbare vengano imposte alle loro figlie che vivono in Italia e dovrebbero integrarsi.

O, come al solito, si evita di parlarne per non urtare la sensibilità della sedicente religione di pace, amore e tolleranza? Infatti, pur se non ha radici nell’islam, la mutilazione genitale femminile, è una tipica violenza dell’ideologia islamica, perché a loro dire, garantisce la purezza, la verginità e la fedeltà delle donne nei confronti dei mariti misogini schiavisti.

Armando Manocchia