Il vertice Ue è stato “certamente un fallimento”. Monsignor Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio già direttore generale di Migrantes, l’organismo della Cei in prima linea nell’aiuto di migranti e rifugiti, dà voce a tutta la delusione della Chiesa nel commentare l’esito del summit a Bruxelles. “Si è trattato di un fallimento – dice all’Adnkronos- di cui forse è anche colpevole l’Italia perché non ha portato sostanze fondamentali in ordine alla condivisione della solidarietà di tutta Europa”.
A modo di vedere del ‘vescovo dei migranti’, si arriverà “al tempo stesso, non solo all’isolamento per quel che riguarda il tema dell’ immigrazione ma anche all’abbandono della politica dell’asilo e all’ aumento dei morti in mare, che stiamo già vedendo, con il rischio di utilizzare risorse come è avvenuto per la Libia e la Turchia, dove ci saranno morti, anziché in mare, nel deserto”. Per il presule, dunque, il summit Ue ha sancito una “grave battuta di arresto dell’Europa solidale e una grave battuta di arresto per la politica che doveva vedere l’Italia insieme al resto dell’Europa dell’ovest o puntare su una riforma del diritto d’asilo e portare ad un sistema asilo diffuso in tutti i paesi europei”.
Quella di oggi, osserva dunque l’arcivescovo di Ferrara è un’ “Europa meno responsabile nei confronti dell’asilo e meno solidale che rischia di aggravare anche i fondamentalismi, cioè il portare molti migranti verso una contrapposizione all’Europa. E questo è un aspetto che veramente si doveva evitare”.
“L’Italia – dice il ‘vescovo dei migranti’ – sarà ancora più sola e ancora di più dovrà affrontare da sola questa tematica. Si illude che le chiusure possano portare sicurezza e anche il non affrontare questo tema dell’asilo che, ricordo, è un tema costituzionale, rappresenta illusioni che si scontreranno nel breve tempo di fronte alla realtà”.