Il motivo, come spesso accade, è il pocket money, ovvero quei 2,50 euro che ogni giorno la cooperativa che li ospita deve dare loro. La protesta è montata alla Vincenziana di Magenta, alle porte di Milano.
Veniamo ai fatti. Nella tarda mattinata di lunedì i circa 90 richiedenti asilo presenti nella struttura hanno reclamato con forza contro gli operatori, per svariati motivi. Però, come scrive Il Giorno, più di qualcuno si sarebbe ribellato proprio per il gruzzoletto negato. Pare, infatti, che le tensioni siano scoppiate per il ritardo nell’arrivo del pocket money.
È stato necessario l’intervento dei carabinieri, che sono arrivati celermente con tre volanti per calmare gli accesi animi. Solo una volta giunti sul posto gli uomini dell’Arma, la situazione è rientrata nella normalità, anche se un giovane – estraneo però alla rivolta – è stato ferito a un piede, venendo medicato da un’ambulanza della Croce Bianca.
Il vicesindaco: “Allontanare i migranti pericolosi”
Simone Gelli, vicesindaco e assessore alla Sicurezza di Magenta ha condannato duramente l’avvenimento: “Dopo i fatti accaduti, con alcuni migranti che hanno protestato in modo anche violento per l’arrivo in ritardo del pocket money, credo che si debba intervenire rapidamente, allontanando coloro i quali rappresentano un pericolo per tutti mi pare fatto di buonsenso e correttezza nei confronti di tutta la nostra comunità, che da quattro anni vive una situazione assurda”.
E conclude: “Scriverò al Prefetto per chiedere che ciò avvenga in tempi rapidi e precisi. In questo Paese vigono delle regole chiare e precise. Voglio ringraziare l’Arma dei carabinieri, che con professionalità e decisione è intervenuta nella struttura per calmare gli animi di chi nemmeno conosce cosa sia il rispetto delle regole e di una intera comunità. Mi auguro che, dopo quattro anni di permanenza nella nostra città, con il Prefetto si possa discutere di un alleggerimento delle persone ospiti del centro”.
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