Reggio Emilia – Con tre ordinanze di custodia cautelare, richieste dal pm Claudio Santangelo ed emesso dal Gip Luca Ramponi, la polizia ha eseguito l’operazione “Branco” – un nome, un programma – e ha chiuso il cerchio (per ora) sui criminali in erba che da mesi erano diventati l’incubo degli studenti minorenni, derubati e usati come “bancomat”.
In carcere sono finiti Milklad Rrapi, albanese di 19 anni considerato il “capo” e l’unico con precedenti; Sebastien Florinel Delcea, rumeno 20enne; ai domiciliari Anghel Petru, moldavo 19enne. Tutti e tre sono ritenuti responsabili di cinque rapine riuscite e due tentate e devono rispondere, a vario titolo, dei reati di rapina aggravata, rapina tentata, lesioni e un furto.
Il metodo – scrive Gazzetta di Reggio – era sempre lo stesso: la preda veniva accerchiata, minacciata a parole e pestata, finché non cedeva il bottino.