La festa di fine Ramadan nella sede del Pd. Siamo a Lodi, dove ieri un migliaio di islamici si sono riuniti per passare insieme la giornata che chiude il mese di “digiuno per Allah”.
Qui hanno creato “due spazi di preghiera, uno per le donne e uno per gli uomini” nell’area del Capanno di Lodi, sotto le protettive bandiere del Partito democratico.
“Siamo molto contenti che il Pd ci abbia concesso questo spazio – ha detto al Cittadino Abdelrahman El Said, dell’associazione culturale Al-Rahma – Ogni anno riuniamo moltissimi fedeli qui a Lodi per l’Id-al-Fitr, tanti vengono dalla provincia ma alcuni arrivano addirittura da altre regioni, per riunirsi con i loro parenti e amici“.
In passato, riporta il quotidiano locale, la festa di fine ramadan era stata organizzata in alcuni campi da gioco coperti delle Faustina. Quest’anno, invece, dopo un anno di “problemi burocratici”, il tutto si è spostato nella sede del Pd. Per la gioia del segretario dem locale.
Dura invece la critica della Lega. “In diversi Stati islamici, penso all’Iran che si definisce Repubblica Islamica, ma anche al Pakistan, all’Arabia ecc, ma anche alla stessa Turchia del sultano Erdogan, la religione coincide con la legge e ovviamente con la politica e infatti vediamo che le donne hanno zero diritti, che le minoranze religiose hanno zero diritti, che si rischia la lapidazione per reati che in Europa venivano puniti nel Medio Evo come la blasfemia e l’apostasia“, dice l’on. Paolo Grimoldi, deputato della Lega e Segretario della Lega Lombarda. “Da noi il defunto PD, partito in totale caduta libera, che ormai gli italiani non votano più nemmeno sotto tortura, decide a Lodi di prestare una sua sede per la preghiera di fine Ramadan alla comunità islamica. Per la serie mischiamo religione e politica, esattamente come avviene in Iran o in Pakistan. È questo il modello di Italia a cui guarda il PD?“.
Dalle parti dem, però, rivendicano la scelta fatta. “Questa concessione – ha detto Andrea Ferrari, segretario del Pd lodigiano, al Cittadino – per noi rappresenta un normale atteggiamento di apertura dell’area rispetto a una richiesta che c’è stata. È più facile dire no che pensare ad una soluzione“.