Antifascisti minacciano la leghista Ceccardi: “Finirai come la Petacci”

“Finirai come Claretta Petacci“. Sono parole violentissime, inaudite, inaccettabili, quelle con cui è stata minacciata Susanna Ceccardi, sindaco leghista di Cascina, in provincia di Pisa.

La prima cittadina ha ricevuto una lettera con posta ordinaria, inviata da Firenze e indirizzata in municipio. Nella busta un testo scritto a penna, zeppo di ingiurie (“sei una fascista”), minacce e offese anche a sfondo sessuale. La missiva è stata firmata da un sedicente “Gruppo armato antifascista“. Ma la frase forse più inquietante è quel riferimento all’amante di Benito Mussolini, fucilata insieme al Duce nell’aprile del 1945 e quindi protagonista, con il capo del fascismo e altri gerarchi, del barbaro scempio di piazzale Loreto, dove i corpi del dittatore, della Petacci e dei gerarchi vennero appesi a testa in giù a un distributore di benzina ed esposti al pubblico ludibrio.

Nonostante la gravità delle minacce la Ceccardi sembra mantenere la calma e, dopo avere presentato denuncia alle forze dell’ordine, si limita a liquidare il tutto con poche battute: “Mi sembra soltanto un cretino, uno sessualmente disturbato. Ma non sono una abituata a piangersi addosso, metterò più impegno e più grinta per difendere le mie idee”.

Non è la prima volta, d’altronde, che il sindaco di Cascina viene fatta oggetto di minacce di morte: nell’autunno del 2017 ricevette una busta contenente dei proiettili, poche settimane dopo essere stata raggiunta da un altro plico con minacce a sfondo sessuale.

IL GIORNALE