“Il salvataggio” della nave Aquarius “è avvenuto nell’area di ricerca e salvataggio libica ed è stato coordinato dal centro di coordinamento a Roma. Malta non ha competenza su questo caso”.
Lo ha detto un portavoce del governo maltese, citato dal quotidiano Malta Today, in risposta alla lettera inviata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini che chiedeva di far attraccare a La Valletta la nave con 629 migranti a bordo.
Malta bara sulle regole del centro di coordinamento unico italiano previsto dal passato programma Triton. Non è più così con il programma Themis. Basta essere presi in giro, intervenga la UE
La nave Acquarius è della Ong francese Sos Mediterranee e a bordo vi è personale di Medici senza frontiere,
Salvini ha spedito una lettera a La Valletta per spiegare che il “porto sicuro più vicino” è proprio l’isola-Stato e che se non vorrà farsi carico dei migranti, questa volta non sarà l’Italia a fare le veci di la Valletta. E i nostri porti rimarranno sbarrati.
La Acquarius ha prelevato 229 clandestini, altri 400 sono stati recuperati e poi trasbordati sulla nave della Ong da imbarcazioni della guardia costiera italiana e da mercantili.
Le autorità maltesi avevano impedito l’altro ieri l’ingresso in porto della nave Seefuchs, con 126 migranti a bordo: l’unità, di una Ong olandese, era in difficoltà per le cattive condizioni del mare, ma Malta – ha riferito alla polizia italiana il comandante dell’unità – ha solo proposto assistenza in mare, senza autorizzare l’ingresso in porto. Era così intervenuta la Guardia costiera italiana e la nave, alla fine, è stata fatta approdare a Pozzallo, dove è arrivata ieri mattina. E’ stato l’ultimo episodio di un lungo contenzioso tra Italia e Malta, il cui comportamento è stato stigmatizzato dallo stesso Salvini l’altro giorno: La Valletta “non può sempre dire no a qualsiasi richiesta d’intervento”, ha detto il ministro, che ieri ha ribadito la linea della fermezza assicurando che “on si ripeterà un’altra estate con sbarchi, sbarchi e sbarchi”.
Ricordate che dietro alle ONG ruotano i poteri forti. Per esempio, il presidente di SOSMedFrance è Francis Vallat, il maggior lobbista francese ed europeo degli armatori commerciali.