Marocchina uccide la figlia 18enne a coltellate e si suicida

Accoltella la figlia 18enne, dà fuoco alla casa, poi si getta dal quarto piano. Omicidio suicidio a Cecchina di Albano, vicino Roma, dove una madre marocchina di 43 anni ha ucciso la figlia 18enne, Yasmine Seffahi, al culmine di una violenta lite. Poco dopo dal palazzo si sono levate le fiamme ed è stato il panico.

E’ successo in via Francia a Cecchina, frazione di Albano. I vigili del fuoco hanno sfondato il portone ma per la ragazza non c’era più niente da fare. Era sul pavimento in un lago di sangue, uccisa con una coltellata alla gola, sgozzata con un coltello da cucina lungo e affilato. Nel cortile è stato trovato il corpo senza vita della madre Saliha Masli.

Sul posto i carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo e della stazione di Cecchina che stanno indagando per capire i motivi del tragico gesto. Si sa che tra le due donne da qualche tempo c’erano forti attriti, ma sembravano integrate.

Il padre era tornato in Marocco. E forse proprio la volontà della madre di tornare nel pase d’origine dal marito, o comunque di lasciare l’Italia può avere scatenato l’ennesima lite tra le due donne. Yasmine, estrosa e allegra, stava bene a Cecchina, non voleva lasciare la scuola e le amiche. L’aveva detto tante volte alla mamma e per questo discutevano.

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