di Aldo Grandi
E’ molto tempo che chi scrive evita di farlo su questioni politiche di carattere generale. Ci sono politologi esperti che lo fanno di mestiere – e spesso male – e che scrivono sui capisaldi della (non) libera informazione. Quello che, però, sta avvenendo ai vertici di questo Paese è l’ennesima dimostrazione di come la sovranità non risieda, come dovrebbe essere, nel popolo e che neppure quest’ultimo può esercitarla come, invece, è previsto dall’articolo 1 della Costituzione: La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Gli attuali limiti, i diktat, le interferenze dei Governi esteri, la campagna di stampa portata avanti in Germania da una classe politica virtuosa sotto il profilo economico, ma ricattatrice, ipocrita e autoritaria, gli articoli apparsi a più riprese sui media americani progressisti e inglesi, non sono il frutto della Costituzione, ma costituiscono, all’opposto, limiti gravissimi, paletti invalicabili e immateriali destinati a limitare proprio la sovranità popolare. Sono anni, ormai, che la presidenza della Repubblica dimostra di essere contro il popolo e non c’è verso di far capire che la scelta degli italiani, qualunque essa sia, ha il diritto di essere rispettata e assecondata. Non ci possono essere organismi sovranazionali che umiliano, riducono, compromettono l’indipendenza di un Paese, di uno Stato, in nome di principi come quelli portati avanti dall’Unione Europea, dall’Onu e da altri enti rappresentanti e rappresentati di una casta che non vuole cedere il potere.
Come può, un presidente della Repubblica, voler porre dei limiti sulla nomina di un ministro in nome di principi economici e non solo i quali hanno dimostrato soltanto che lo Stato, italiano in particolare, non è più padrone delle proprie scelte, ma, ad ogni anno che passa, sempre più dipendente dai mercati, questo mostro senza testa che impaurisce, questo Spread, anonimo, che il grande capitale utilizza per piegare ai propri voleri i desiderata del popolo? In uno Stato di diritto e di sostanza, in uno Stato dove non fosse il denaro a dirigere le scelte, ma la libertà e l’indipendenza dell’Italia, tutti i partiti politici senza distinzione avrebbero dovuto alzarsi in piedi e protestare contro l’intervento illegittimo e vergognoso di esponenti politici stranieri, contro le campagne di stampa organizzate ad hoc da chi vuole rendere questo Paese schiavo e servo sciocco del politicamente corretto e del Pensiero Unico Dominante.
Il mondo va veramente alla rovescia. E basterebbe guadarsi indietro di qualche decennio per accorgersi che proprio coloro che, una volta, erano i più strenui oppositori del capitalismo finanziario internazionale, ossia la Sinistra, oggi è, al contrario, un suo strumento e uno strenuo sostenitore delle politiche economiche dei grandi organismi mondiali che riescono a divorare, con i soldi che muovono, indipendenza, orgoglio, libertà, benessere, ma, soprattutto, identità nazionali.
Certo, è vero che l’Italia ha vissuto e, probabilmente, vive al di sopra delle proprie possibilità. E’ altrettanto certo che abbiamo un debito pubblico spaventoso e la responsabilità va cercata nell’allegra finanza dei Governi succedutisi dalla fine degli anni quaranta in poi. Di sicuro abbiamo un Paese dove, per mantenere tutti, immigrati compresi, si finisce per non accontentare nessuno, in particolare chi contribuisce concretamente a creare ricchezza.
Ciò non toglie, tuttavia, che si debba assistere quotidianamente al massacro di ogni aspirazione popolare tacciandola di populismo come se questa etichetta fosse, in sostanza, peggio della lebbra di manzoniana memoria.
In questi giorni coloro che non sono stati eletti dal popolo – presidente della Repubblica in primis – si comportano come se fossero i reali depositari della sovranità e della identità nazionale mentre, al contrario, stanno cercando di imprimere alla sovranità legami, vincoli e out-out nel nome e per conto della Grande Finanza Mondiale e dei Paesi più ricchi e più forti. Questo non è ammissibile. Il popolo ha votato e ha scelto a chi affidare le proprie sorti. Ebbene, non si può far finta che nulla sia avvenuto nel sistema politico italiano e si pretenda di continuare a governare come se niente fosse.
Guardate cosa è accaduto alla ex Unione Sovietica, osservate cosa è successo alla ex-Jugoslavia e poi date una occhiata in giro per i continenti. Dovrebbe bastarvi per comprendere che ogniqualvolta si tenta di sopprimere le istanze legittime, delle singole nazionalità, si seminano i germi per future tragedie. Ecco, perché, i grandi Organismi Sovranazionali vogliono e preferiscono una Italia e una Europa meticcia e senza identità. Proprio per questo, perché solo chi è consapevole di essere può anche essere in grado di resistere.