di Aldo Grandi
La Costituzione non ha più alcun valore dal momento in cui la sovranità non risiede più nel popolo che la esercita attraverso i propri rappresentanti, bensì nei mercati, nella Grande Finanza, negli organismi sovranazionali e negli speculatori che vogliono distruggere ogni senso di appartenenza e identità per non avere più qualcuno in grado di resistere e di ribellarsi.
Quello che è accaduto in sede di formazione del nuovo Governo ha dell’assurdo e dell’improponibile. Se solo fosse stato compiuto a parti invertite, probabilmente adesso la Sinistra e i suoi lacché griderebbero al colpo di stato di sudamericana memoria. Ma non siamo più negli anni Settanta, il comunismo ha dimostrato di sapere creare solo infelicità e miseria, il capitale finanziario ancor più che quello industriale è diventato l’unico mostro a mille teste in grado di smembrare continenti, devastare popolazioni, distruggere gli stati.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, notoriamente vicino agli ambienti della Sinistra radical chic-choc che lo hanno voluto al Quirinale, a cominciare da Renzi, ha ‘sputato’ in faccia agli italiani che volevano vedere a Palazzo Chigi un’altra faccia, ma, soprattutto, ascoltare un’altra musica o, quantomeno, provarci.
Il presidente Mattarella, colui che dovrebbe essere il custode primo della Patria con la p minuscola, del Paese, delle tradizioni, dell’identità e della sovranità nazionali, ha abdicato ai mercati e alle offese e ingerenze indebite che in questi giorni sono arrivate puntualmente dalla Germania, dagli ambienti progressisti degli Stati Uniti, dagli inglesi e dai grandi speculatori della finanza mondiale.
Qual è il senso del voto, quale il valore di una consultazione elettorale e democratica – parole con cui la Sinistra, unico vero cancro di questo Paese, si sciacqua sistematicamente la bocca – se la volontà degli elettori non può essere esercitata se non alle condizioni dettate da chi impone le regole del gioco? Questo ha dimostrato Mattarella, che l’Italia è un Paese a sovranità limitata, dai mercati, dalle agenzie di rating – ma non erano state ridimensionate dopo il crollo del 2008 e il fallimento delle banche negli States? – dai Governi degli altri stati che hanno tutto l’interesse a mantenere il popolo lontano da ogni cambiamento dello status quo.
In un Paese degno di questo nome, consapevole della propria storia e, anche, dei propri errori, ma unito, ogni politico di qualsiasi partito, di fronte a quello che è stato detto sull’Italia in questi giorni in alcuni dei cosiddetti paesi amici dell’UE, avrebbe dovuto insorgere e sputare, e nemmeno tanto metaforicamente, in faccia allo straniero. Invece, a cominciare da Matteo Renzi e da tutta la Sinistra, si è applaudito a questa ingerenza vergognosa e inaccettabile, dimostrando ancora una volta che la Sinistra di oggi è il braccio e la serva del capitale speculativo mondiale.
Hanno cercato di far saltare l’elezione di Trump negli Usa e la Brexit in Gran Bretagna con la minaccia del crollo dei mercati, ma nessuno ha abboccato e nessuno è crollato. Invece noi, al contrario, ce la siamo fatta sotto soltanto per la scelta di un ministro dell’economia.
La realtà è più complessa e allo stesso tempo più semplice: la vera paura che regna nella Casta e tra coloro che sono soliti tenere il mazzo e distribuire le carte, è che l’Italia possa diventare un esempio e, allo stesso tempo, un detonatore in grado di far saltare l’intero sistema dell’Unione Europea, l’organismo sovranazionale che vuole imporre la propria concezione dell’esistenza a tutti i suoi sudditi usurpando, insieme ai grandi enti finanziari mondiali, il diritto di ogni popolo all’autogoverno. C’è, poi, un altro terrore: che una eventuale vittoria dei populisti possa portare il Paese sull’orlo di una crisi economica irreversibile a colpi di spread e di speculazione, con il risultato, intollerabile nel 1943 per i Savoia e intollerabile oggi per Mattarella e la Casta, di una rivolta popolare che modificherebbe i rapporti di forza all’interno delle classi.
Alla Gazzetta di Lucca e alle altre sorelle hanno provato a tappare la bocca con decine di esposti, una raffica di querele, una miriade di risarcimenti e il tutto come avvertimento a non continuare a fare quello che ogni giornale dovrebbe fare: rompere le scatole al padrone di turno del vapore. Lo hanno fatto quando hanno iniziato a comprendere che un giornale on line in grado di raggiungere 420 mila utenti unici al mese poteva costituire uno stimolo troppo grosso e altrettanto pericoloso, in grado di far pensare chi, ormai, per un motivo o per l’altro, non vi era più abituato.
Vogliono un uomo senza identità e per ottenerlo, ossia per raggiungere il completo potere di disporre di chi e di ciò che vogliono, sono pronti a distruggere sistematicamente ogni peculiare caratteristica propria di un popolo, a cominciare dalla sua moneta, dalla sua identità sessuale, dai suoi istituti secolari che da sempre hanno governato, in nome del buonsenso, il mondo. A loro interessa soltanto un uomo che possa consumare e che non abbia alcuna velleità se non, appunto, quella di farlo il più possibile.
Meglio una tazza di latte, ma liberi in casa propria piuttosto che tanto, supposto benessere senza alcuna possibilità di scelta. Dispiace che a Lucca, per un pugno di voti, abbia vinto una Sinistra che è allo sfascio ovunque e che non potrà fare altro che diventare serva e complice di quegli Stati e di quelle forze oscure che vogliono imporre all’Italia e non soltanto, i loro diktat. Ed è incredibile che un partito nato scissionista come la Lega sia diventato, oggi, l’unico in grado di difendere sostanzialmente gli interessi degli italiani nel mondo, ma, in particolare, in Italia. E’ un paradosso che si spiega con l’abilità di Matteo Salvini, capace di intercettare segnali di fumo non appena si levano nel cielo, ma che si spiega anche con il suicidio di quelle forze che hanno confuso il benessere con la speculazione, l’indipendenza con la servitù, il denaro con l’orgoglio e la dignità, l’accoglienza con il suo abuso.
Nel loro piccolo le Gazzette si mobiliteranno per resistere, in nome di quell’insorgere per risorgere che deve riportare ogni stato, ogni singolo Paese, ogni singola nazione a difendere e proteggere la propria identità. Nel frattempo, gli sbarchi di clandestini sono tornati ad aumentare e questa estate si annuncia come l’ennesima estate calda dove un governo di tecnici, senza cuore né sentimento nazionale, continuerà ad osservare rigidamente le regole imposte dall’Unione Europea, un’Unione Europea fasulla, senza anima, senza alcuna capacità di rappresentanza, attenta e intenta a fare gli interessi dei banchieri e dei più forti.
Se il movimento 5 stella si fosse alleato col Pd, sicuramente non sarebbe accaduto alcunché. Ma la Lega e i Pentastellati insieme costituiscono l’antisistema e come tale vanno combattuti. Dopo anni di golpe e di occupazione abusiva del potere, con capi di governo e di Stato non eletti bensì nominati nelle segrete stanze, finalmente una consultazione elettorale aveva individuato un desiderio di cambiamento elevatissimo e, come conseguenza, il rischio di un capovolgimento tale da potersi espandere ed estendere a macchia d’olio anche in altri paesi dimostrando che l’uomo senza identità è una pura follia.
Dispiace che non siano qui, a combattere, Ida Magli e Oriana Fallaci, due tra le menti più lucide di questo emisfero. Restano a farlo quelli che ancora non hanno rinunciato agli ideali di libertà e indipendenza propinati a piene mani proprio da coloro i quali, oggi, fanno di tutto per sopprimerli.