di Ornella Mariani
Signor Mattarella,
spero che almeno parte del Parlamento italiano abbia la dignità di porla sotto stato d’accusa, e subito!, per Alto tradimento ai sensi dell’art. 90, avendo anteposto interessi terzi contro gli interessi del Popolo italiano: la Costituzione non consente al Presidente della Repubblica di impedire la nomina di un Ministro di cui egli non condivida le tesi.
Lei ha spalancato la porta alla morte delle Libertà e della Democrazia con un atto fazioso quanto irresponsabile, teso a renderci servi di Poteri cui gli la Più parte degli Italiani non intende piegarsi.
Lei ha disatteso ogni regola costituzionale, con un ostruzionismo sprezzante del dato elettorale fino a negare a Matteo Salvini il ruolo di leader della coalizione prima ed il mandato esplorativo a comporre un governo.
Lei non ha difeso l’Italia, definita “surreale” da un puffo come Macron che di surreale ha una impresentabile consorte; né gli Italiani che, capeggiati da “un Premier arlecchino” a parere di The Economist, sono stati variamente definiti “barbari” dal Financial Times; “scrocconi” da Der Spiegel; “bidonisti” dal Frankfurter Algemeine .
Lei si è arrogato l’improprio diritto di appropriarsi di indebite quanto pretestuose competenze, con implicazioni etiche, politiche, storiche, sociali drammatiche per l’intera Nazione: assume di voler proteggere i risparmiatori. E dov’era ai tempi di MPS, Veneto banca e Banca Etruria ecc…?
Lei ha rilanciato tutta la Sua ambiguità nell’avere, a suo tempo, accettato di essere eletto al Quirinale da soggetti che Lei stesso aveva definito “abusivi”.
Con un rigurgito di dignità, Mattarella: Lei che è un “abusivo” eletto da un gruppo di “abusivi”, si dimetta ed abbandoni il progetto di consegnare il Paese all’ubriachezza molesta di un modestissimo Junker: abbiamo già i nostri giullari e buffoni perché se ne importino altri, con la pretesa di schiavizzarci.
Ci consegni una prova concreta di stile: se ne vada.