25 mag. – “Non entro nel merito delle singole personalità, però posso dire che l’uscita dall’euro per l’Italia sarebbe incostituzionale. Dunque il presidente dovrebbe opporsi alla nomina di chi si ripromette questo”. Lo afferma Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte costituzionale, parlando in una intervista a ‘La Repubblica’ del caso dell’economista Paolo Savona, che la Lega vorrebbe ministro dell’Economia.
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Quali sono i principi che il capo dello Stato deve garantire in questa fase?
“L`unità della nazione prima di tutto – spiega De Siervo – e la credibilità delle istituzioni, perché la carica va portata ‘con onore e disciplina’. Poi c`è la stabilità economica e finanziaria del Paese, che potrebbe essere compromessa, ad esempio, da un ministro che mettesse in pericolo il risparmio degli italiani, il sistema bancario, tutelati dall`articolo 47. In certi casi basta una dichiarazione irresponsabile. Infine, ma non ultimo, il principio della stabilità dei rapporti internazionali e soprattutto dell`Unione europea, che sono la cartina di tornasole della credibilità del Paese. I trattati Ue sono stati voluti da tutti i governi e votati dal Parlamento. Quello di Lisbona ad esempio fu ratificato all`unanimità dalle Camere. Come fa un Paese minimamente credibile a metterli in discussione?”.
“Il ruolo del presidente della Repubblica è essenziale e non può essere superato – conclude il presidente emerito della Consulta -. Se non si trovasse un accordo, cosa che non è mai accaduta, il presidente non potrebbe in alcun modo essere costretto. Se ci fosse un dissenso insanabile su un ministro, potrebbe non nominare il governo”.
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