“Le aziende europee presenti in Iran e che – incoraggiate sia dal Governo italiano, sia dall’UE – hanno investito risorse ed ingenti capitali in Iran dopo la firma dell’accordo, ora chiedono all’Unione Europea di proteggere i loro interessi. Bruxelles non sta facendo nulla al riguardo, a causa di ciò che segue.
Da anni i leader europei e la Commissione UE hanno concesso agli Stati Uniti un diritto di veto assoluto sulla loro economia, la loro diplomazia e le loro multinazionali. Questo diritto si chiama “legge dell’extraterritorialità”, ossia l’estensione indefinita dei poteri della giustizia statunitense. Infatti, a prescindere dalla nazionalità, qualsiasi azienda usi il dollaro nelle sue transazioni, sia presente negli Stati Uniti o faccia ricorso a banche statunitensi può subire azioni legali e sanzioni se infrange la legge statunitense, anche fuori dai confini USA. Detto più semplicemente: vuoi fare affari con Teheran nonostante le sanzioni di Washington? Fai pure, ma negli Stati Uniti non potrai fare più niente, né potrai più usare il dollaro e il circuito bancario americano nelle transazioni globali.
L’euro, fuori dall’eurozona, non è usato negli scambi commerciali, anche se negli ultimi anni diversi Paesi, in particolare l’Iran, hanno proposto di stipulare i contratti petroliferi in euro, tuttavia l’Unione Europea non si è mai occupata della questione, preferendo lasciare campo libero al dollaro. Gli sforzi diplomatici dell’Europa per difendere l’accordo iraniano e consentire alle sue aziende di commerciare con Teheran rischiano perciò di essere poco efficaci.
I leader europei che hanno puntato sul soft power e sul libero scambio stanno scoprendo che tutto questo conta ben poco per Trump”.
On. Mario Borghezio – -Deputato Lega Nord al P.E.