DEBITO PUBBLICO: IN EREDITA’ DEL PROSSIMO GOVERNO UN MACIGNO DI 2.302 MLD DI EURO, AUMENTATO AL RECORD DI 195 MLD DI EURO IN 4 ANNI DI GOVERNO RENZI-GENTILONI
Tocca un nuovo record di 2.302 mld di euro il debito pubblico, che secondo le promesse da marinaio del ministro Padoan (insediatosi al Mef nel febbraio 2014 col governo Renzi e proseguito con Gentiloni), doveva diminuire ed è al contrario aumentato di 195 mld di euro dal febbraio 2014, quando era a 2.107 mld, al ritmo di 3,98 mld di euro al mese; 132,6 milioni di euro al giorno; 2,21 milioni di euro l’ora, 368.000 euro al secondo, gravando per 38.360 euro sulle spalle di ogni abitante, che ha dovuto sopportare in 49 mesi oneri impropri di 3.250 euro aggiuntivi, oltre le consuete stangate tariffarie che solo dal 1 gennaio 2018 sono state quantificate in circa 1.000 euro.
Non reggono più i giochi di prestigio di Tesoro e Bankitalia, che hanno tentato inutilmente di edulcorare i dati cercando di ingannare Eurostat, non appostando correttamente i fondi pubblici a carico dei contribuenti sborsati per salvare le banche, Mps, Popolare di Vicenza e Veneto Banca, sia con il generoso regalo di 5 mld di euro cash a Banca Intesa, che la garanzia statale di 12 mld di euro, collezionando l’ennesima figuraccia da campioni del dilettantismo, né le penose frottole di Dombrovskis, vice presidente della Commissione Ue, secondo il quale “il nuovo Governo dovrebbe continuare a ridurre il debito pubblico”, che al contrario ha toccato il record di tutti i tempi.
“Serve una inversione di tendenza sulla dissennata gestione dei conti pubblici del ministro Padoan, i cui provvedimenti tutti orientati alla salvaguardia degli esclusivi interessi di banchieri e predatori, hanno avuto pesanti ricadute sui diritti dei cittadini e delle famiglie, vessate e saccheggiate dai Governi che hanno prodotto espropri dei sudati risparmi a 500.000 famiglie, da risarcire prioritariamente dei propri beni”- hanno affermato Elio Lannutti ed Antonio Tanza, presidenti dell’associazione Adusbef.