Lega-M5S: contratto di 40 pagine, non c’è l’uscita dall’euro

Via la richiesta di procedure europee per l’uscita dall’euro “per evitare strumentalizzazioni”, dentro la richiesta di scorporo dal computo del rapporto debito-Pil dei titoli di stato di tutti i Paesi europei ricomprati dalla Bce. E poi il taglio delle pensioni d’oro, ma solo quelle derivanti da retributivo, revisione della Fornero, rimpatri più facili, reddito di cittadinanza e flat tax ma anche nuovi temi come i vaccini o la Tav. Il contratto di governo tra Lega e M5s è ultimato e le due forze politiche tirano, soddisfatte, un sospiro di sollievo: in pochi giorni è stato fatto un lavoro “titanico” smussando i punti di frizione, limando le asperità e valorizzando i punti di contatto comuni.

Un lavoro che ha portato a moltiplicare le tematiche affrontate e ridotte ad un fitto capitolato ora all’attenzione dei due leader politici,  che dovranno dare l’ok a tutto l’impianto sciogliendo le riserve su una manciata di argomenti delicati demandati al loro definitivo lasciapassare: dall‘immigrazione alla sicurezza, fino alle grandi opere, al fiscal compact e, non ultimo, al nodo del conflitto di interessi. E a quello dei rapporti con l’Europa che ha già scatenato l’allarme. “Non si diceva che volevamo uscire dall’euro ma che sarebbe opportuno che in sede europea ci fosse, nella governance europea, anche una procedura ordinata qualora qualcuno volesse uscire dall’euro” spiega il leghista Claudio Borghi rivelando che il punto era già stato tolto dalle bozze proprio per evitare possibili “strumentalizzazioni”.

Se otterrà il via libera di Salvini e Di Maio il contratto per il governo di cambiamento, in tutto quaranta pagine, potrebbe quindi essere trasmesso al Colle per “cortesia istituzionale”. La stessa, affermano fonti della trattativa, seguita quando una copia con i punti di massima del contratto era stata lasciata al Quirinale in occasione della consultazione di lunedì. . ANSA