“Non possiamo galleggiare perché così ci estinguiamo. Con il Pd è importante dialogare ma anche il Pd deve sentire questa esigenza”. Lo afferma in una intervista a Repubblica, Laura Boldrini, ex presidente della Camera, secondo la quale la sinistra rischia l’”espulsione” dalla scena politica.
Si deve dunque andare “oltre Leu” ma al tempo stesso tutta l’area progressista deve “cambiare rotta”. “Penso che ora – sottolinea – la sinistra e il centrosinistra debbano passare per un big bang se vogliono risollevare le proprie sorti”.
“I risultati delle liste associate al Pd – osserva Boldrini -, che era l’operazione di Pisapia, non hanno neanche raggiunto il 3%. Per Leu non è stato soddisfacente, ma per le liste coalizzate con i Dem ancora meno. Tutti indistintamente siamo stati percepiti come establishment. Vogliamo prenderne atto seriamente e agire di conseguenza?”.
Leu si deve sciogliere?
“Quello che è accaduto il 4 marzo è centrale. Il pericolo ora è che si consolidi il bipolarismo 5Stelle-Lega e che la sinistra rischi l’espulsione dal quadro politico – risponde -. Bisogna andare oltre Leu. Cosa vuol dire? Un’aggregazione più ampia, innovativa, con le migliori esperienze dei sindaci come la rete di Pizzarotti, del civismo, della cultura femminista, dell’ambientalismo e dell’ associazionismo. Quando si prende il 3%, l’imperativo è cambiare, non riproporre stancamente lo stesso assetto”.
“Con l’asse 5Stelle-Lega – conclude Boldrini – vedo il rischio di un governo oscurantista, che colpisce i diritti. Di Maio da due mesi fa il camaleonte, anche questo preoccupa”. ASKANEWS