Il Belgio educa gli imam «con i manuali utilizzati da Al-Qaeda»

Importanza del jihad armato, discettazioni su come uccidere gli omosessuali, insulti agli ebrei: sono questi alcuni dei contenuti dei manuali di formazione degli imam educati dal Centro islamico e culturale del Belgio (Cicb), che ospita la Grande Moschea di Bruxelles e che è gestito dall’Arabia Saudita. Lo ha scoperto un’indagine dell’Organo di coordinamento per l’analisi delle minacce (Ocam) in Belgio, dipendente dal ministero della Giustizia e degli Interni, istituito dalla legge del 2006 per analizzare l’entità delle minacce terroristiche sul territorio. L’Ocam ha realizzato un rapporto, che verrà discusso oggi in Parlamento, e che è stato diffuso dai media belgi.

MANUALI USATI DA AL-QAEDA. Secondo il rapporto, uno dei manuali forniti dalla moschea per formare gli imam (I principi fondamentali del musulmano sunnita) è lo stesso utilizzato negli anni 80 e 90 «dagli ambienti jihadisti arabi legati alla leadership centrale di Al-Qaeda». È un testo che incita «alla lotta armata per instaurare le leggi dell’islam». Non esattamente una garanzia per un paese come il Belgio che ha già enormi problemi con la religione islamica (Molenbeek insegna).

UCCIDERE GLI OMOSESSUALI. Un secondo manuale, La via del musulmano, incoraggia al «jihad armato come una delle forme più elevate di vicinanza ad Allah l’altissimo e la più nobile espressione della pratica religiosa». Nello stesso testo vengono dettagliati come previsto dalla Sharia tre modi per uccidere gli omosessuali: lapidarli, impalarli o «trovare l’edificio più alto della città e gettarli dal tetto per poi lapidarli».

«EBREI INFEDELI». In un terzo manuale fornito dal centro agli aspiranti imam, si dipingono gli ebrei come «traditori, infedeli e impostori, osceni e scortesi, crudeli e insensibili, avidi e avari». Secondo il teologo che ha scritto il libro, «gli ebrei hanno fatto ricorso alla violenza, al potere e al terrore per controllare il mondo».

SAUDITI CACCIATI. Davanti a questa scoperta, non ci si può stupire né degli attentati del terrorismo islamico avvenuti negli anni scorsi in Belgio né della decisione da parte di una commissione d’inchiesta parlamentare di interrompere la collaborazione con i sauditi, che l’anno prossimo dovranno abbandonare il parco del Cinquantenaire dove è situato il Centro islamico che educa così i rappresentanti religiosi dell’islam nel paese.

Leone Grotti – –  www.tempi.it