La (fantomatica, ndr) ripresa perde slancio e di conseguenza aumenta il disagio sociale. Il misery index di Confcommercio si è attestato a marzo su un valore stimato di 17,6 punti, in crescita di quattro decimi di punto rispetto a febbraio. L’andamento dell’indice, spiega Confcommercio, è sintesi di una dinamica più sostenuta dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto e di una stabilità della disoccupazione estesa.
“In questa situazione è difficile ipotizzare, nel breve periodo, una dinamica occupazionale atta a favorire una riduzione significativa della disoccupazione, confermando le difficoltà già emerse negli ultimi mesi in cui sono state le variazioni rilevate sul versante dei prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto a condizionare l’andamento dell’indice”.