Amatrice: Sergio Pirozzi lascia l’incarico di sindaco

“Resterò per sempre ad Amatrice, con la mente e con il cuore, soprattutto per difendere, vivendola, il diritto di ‘vita’ delle terre ‘marginali e periferiche’ di tutto il Lazio e anche d’Italia. Sarò sempre accanto alla ‘mia’ squadra di amministratori-amici e soprattutto al mio amico Filippo Palombini che mi sostituirà in quest’ultimo anno di mandato”. A scriverlo è Sergio Pirozzi, nel lasciare il suo incarico di sindaco di Amatrice e passando il testimone al vice sindaco Filippo Palombini.

“Il mio non è un abbandono, ma un ulteriore atto di amore verso la mia terra”, sottolinea l’ex sindaco, oggi consigliere regionale che torna indietro negli anni e ricorda: “Era il 4 maggio del 2009 (esattamente 9 anni fa) quando decisi, spinto da un gruppo di ‘amici’, a candidarmi alla carica di sindaco del ‘mio’ borgo.

Abbandonai il mondo professionistico del calcio, le mie ambizioni personali, per dedicarmi alla ‘nostra’ Amatrice. Oggi, a nove anni di distanza, è il mio ultimo giorno da sindaco”, scrive ricordando l’incompatibilità tra la carica di sindaco e di consigliere regionale.

“Dal 24 agosto tutto è cambiato. Voglio però rivendicare lo straordinario lavoro svolto nel post-terremoto”, rileva elencando quanto fatto fino ad oggi e aggiungendo: “Come sindaco sapevo, in cuor mio, che avevo ottenuto il massimo. Era però necessario per non far morire definitivamente Amatrice, che oggi è in vita solo grazie al defibrillatore della solidarietà, alzare l’asticella, cercare nuove vie. Era necessario quindi andare in Regione. Forte di un consenso straordinario, ottenuto senza l’appoggio di nessun partito politico, di ben 152.000 voti, andrò innanzitutto a segnalare i disagi ancora vivi del terremoto e cercherò di rappresentare degnamente tutti quegli amici che non ci sono più e che tante volte avevano manifestato contro la Regione Lazio per chiedere ‘pari dignità’”, assicura l’ormai ex sindaco di Amatrice. ASKANEWS