Infischiandosene del risultato del referendum e del voto del 4 marzo, che lo ha confinato nell’angolo, il PD si ostina a riproporre la riforma della Costituzione che gli italiani hanno rigettato con forza.
L’iniziativa parlamentare è stata pubblicata sul sito del Senato con questo titolo:
“Modifiche alla parte seconda della Costituzione per assicurare il pieno sviluppo della vita democratica e la governabilità del Paese “.
Praticamente un insulto, dal momento che i cittadini hanno già democraticamente rifiutato la riforma della Costituzione.
L’iniziativa è stata presentata in data 28 marzo, pochi giorni dopo il voto, da Tommaso Cerno, che non è certo un costituzionalista, e controfirmata da Dario Parrini (Pd).
Il documento esordisce così:
Onorevoli Senatori. – Ci troviamo in un passaggio di fase di rilevanza storica.
Poche altre volte nella breve storia repubblicana abbiano vissuto un tempo di sfilacciamento e di
cedimento del tessuto politico istituzionale così profondo e radicale. La cinghia di trasmissione del
consenso tra cittadini, partiti e istituzioni si è logorata in un modo che, per alcuni aspetti, può apparire
quasi irrecuperabile.
La velocità, poi, con cui tale deterioramento si manifesta, inimmaginabile fino a poco tempo fa, rende
necessaria e quanto mai urgente una straordinaria assunzione di responsabilità da parte della politica e
in primis delle istituzioni rappresentative che altrimenti rischiano di venire travolte.