Ancora orribili violenze contro i cristiani in Nigeria. E tra i 19 morti, veri e propri martiri del nostro tempo, ci sono anche due sacerdoti.
L’attacco è avvenuto ad Ayar-Mbalom, nella zona di Gwer Est. Secondo il portavoce di Samuel Orton, governatore della regione, gli autori del massacro sono i mandriani musulmani dei Fulani. Una razzia in piena regola, con una cinquantina di case date alle fiamme e l’intero villaggio messo a ferro e fuoco e depredato.
Prima del saccheggio, l’orrenda strage nella chiesa cattolica di Sant’Ignazio. Il commando, secondo le informazioni diffuse dalle autorità locali che stanno indagando, si è fatto largo tra i fedeli e ha ucciso a freddo i due sacerdoti che celebravano la messa, Joseph Gor e Felix Tyolaha. Dopo di loro, l’uccisione di altri 17 cristiani.
“Ci aspettiamo che vengano fatti arresti perché stanno diventando sempre più sfrontati”, ha dichiarato Terver Akase, il portavoce del governatore. Nella giornata di ieri, subito dopo la notizia dell’attacco alla chiesa si Sant’Ignazio, il presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha definito il massacro come “vile e satanico”.
La situazione in Nigeria si fa sempre più critica. Il 19 aprile nell’area di Guma, un attacco terroristico ha provocato la morte di 10 persone. Un altro episodio di violenza, avvenuto nella vicina cittadina di Naka, ha visto la morte un soldato dell’esercito e ha provocato almeno 11 dispersi. Nessun gruppo ha finora rivendicato le azioni.
Secondo il quotidiano locale Premium Times, sono già oltre 300 le persone uccise in tre diversi Stati nigeriani da quando l’esercito ha avviato il ritiro delle truppe oltre tre settimane fa. La Nigeria non può farcela da sola e si vede. Gli eccidi contro civili inermi, causati da milizie tribali e terroristi islamici, sono all’ordine del giorno.