Francia, “manifesto contro il nuovo antisemitismo”: musulmani protestano

Fa discutere molto, e divide il mondo musulmano francese, il “manifesto contro il nuovo antisemitismo” scritto da Philippe Val, l’ex direttore di Charlie Hebdo, la rivista satirica vittima del sanguinoso attacco islamista a gennaio 2015. Il documento, firmato da 300 personalità, chiede in sostanza la reinterpretazione di alcuni passaggi del Corano, giudicati fomentatori di odio.

La Grande Moschea di Parigi ha denunciato un “processo ingiusto e delirante” ai francesi di religione musulmana.”Nella nostra storia recente ci sono undici ebrei assassinati – e alcuni torturati – in quanto ebrei, da islamisti radicali”, si legge nel manifesto che denuncia una “pulizia etnica a bassa intensità” in certi quartieri.

Secondo il documento di denuncia, nell’Ile-de-France 50mila persone sarebbero state costrette al trasferimento perchè non si sentivano più al sicuro. Tra i firmatari figurano l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, alcuni ex ministri, ma anche artisti come Charles Aznavour, oltre ad alti dignitari religiosi come il grande rabbino Haïm Korsia e l’imam Hassen Chalghoumi.

Il manifesto chiede che “i versetti del Corano che chiedono l’omicidio o la punizione degli ebrei, dei cristiani, dei non credenti siano dichiarati obsoleti dalle autorità teologiche, come accadde per le incoerenze della Bibbia e per l’antisemitismo cattolico abolito dal Vaticano II”. I firmatari precisano di non chiedere una revisione del Corano, “dato che è stato scritto direttamente dal Profeta, ma che arrivino ad una interpretazione diversa dei testi sacri in modo che non vengano scolpite nel marmo parole che invocano morte ed odio”, spiega l’ex ministro dell’Istruzione Luc Ferry.P osizione che trova favorevoli anche personalità del mondo musulmano come Mohamed Guerroumi, militare del dialogo inter-religioso, che propone a sua volta di “rimettere a posto le lancette dell’orologio” su alcuni passaggi particolarmente violenti, ad esempio la Sura 9 che descrive gli ebrei come nemici dei musulmani.

Per niente d’accordo Tareq Oubrou, il grande imam di Bordeaux, che non ha firmato e annuncia una sua contro-proposta “sottoscritta da numerosi imams di Francia”. A suo avviso il rischio è di cadere in una folle generalizzazione, quando è evidente che ci sono passaggi del Corano legati al contesto dell’epoca e che oggi non vengono seguiti alla lettera. (askanews)