“Ho rischiato di fallire, se non è successo è solo grazie alla mia testardaggine e alla passione per il mio lavoro che mi hanno spinto a rimboccarmi le maniche e a cercare altre commesse. Da privati. E poi ci sono stati i miei parenti che mi hanno aiutato con piccoli prestiti. Oggi, però, con la Pubblica Amministrazione ho chiuso perché si rischiano le penne”. Giuseppe Terrasi è il titolare di una piccola impresa artigiana, una ditta individuale che si occupa di impiantistica elettrica con sede a Monreale, nel Palermitano. La sua è la storia di uno dei tanti imprenditori vittime dei ritardi nei pagamenti della Pa, di una “burocrazia incapace” dice all’Adnkronos che “ha messo a rischio sopravvivenza tutto quello che ho: la mia ditta, il mio lavoro”.
Il suo ‘calvario’ inizia nel novembre del 2015, dopo aver vinto una gara d’appalto al Comune di Monreale per l’efficientamento energetico del Municipio. “Nel contratto la fine dei lavori era prevista entro un mese – racconta Terrasi – ed entro quello stesso arco temporale sarebbe dovuto avvenire il pagamento della fattura per un totale di 30.750 euro”. Lavori finanziati dal Poi Energia e che Terrasi completò nei termini previsti dal contratto. Da allora, però, dei suoi soldi non c’è traccia. “Mi hanno rilasciato la dichiarazione della regolare esecuzione dei lavori – prosegue -, tutta la documentazione risulta in regola, ma a oggi i soldi non sono arrivati”.
Per cercare di recuperare il suo credito Terrasi si è rivolto a un legale. “Ho inviato lettere e solleciti – dice -, ma dal Comune continuano a dirmi che non hanno ricevuto risposte dal ministero nonostante le continue richieste. La mia fattura, però, è stata fatta al Comune di Monreale, non al ministero e io all’Amministrazione comunale chiedo i miei soldi. Questo debito non è stato messo neppure in bilancio e adesso il Comune è in dissesto finanziario. Sa qual è la verità? Io penso che la responsabilità sia del solito burocrate incapace e a pagarne le spese è un piccolo imprenditore”.
“Per rimanere a galla – conclude – ho dovuto trovare i soldi lavorando con il privato, con il denaro recuperato ho pagato i fornitori dei lavori al Municipio. Ma quel buco resta e continua a rendermi la vita difficile. Con il pubblico, però, ho chiuso, non posso rischiare di perdere altri soldi a meno che non voglia finire sul lastrico a lavare i vetri al semaforo. La Pubblica amministrazione mi ha messo in serie difficoltà, hanno colpito un piccolo artigiano, ho rischiato di andare in crisi”. ADNKRONOS