“Ti vedo, Gesù, e vedono un giovane migrante, corpo distrutto che arriva in una terra troppo spesso crudele”. La decima stazione della Via Crucis presieduta il 30 marzo dal Papa al Colosseo è letta dai liceali romani con la lente della denuncia, a partire dalla tragica attualità: “C’è qualcosa che gli uomini spesso dimenticano riguardano alla dignità: essa si trova sotto la tua pelle, è parte di te e sarà sempre con te, e ancor di più in questo momento, in questa nudità”.
“La stessa nudità con cui veniamo alla luce è quella con cui la terra ci accoglie alla sera della vita”, l’istantanea scattata dai giovani: “Da una madre all’altra. E ora qui, su questa collina, c’è anche tua madre, che ti vede di nuovo nudo”. “Ti vedo e comprendo la grandezza e lo splendore della tua dignità, della dignità di ogni uomo, che nessuno potrà mai cancellare”, si legge ancora nel testo.
Se questa non è blasfemia,allora cos’è?