Perché Donald Tusk, perché a Varna

di Manuela Branchetti

I violenti attacchi di Ankara a diversi stati europei, nei ultimi anni, non sono affatto casuali. Ricordiamo bene come, nella campagna elettorale per il referendum costituzionale turco, Erdogan abbia traghettato il suo sistema istituzionale verso un forte presidenzialismo, aggredendo Olanda e Germania dove risiedono molti migranti turchi. La stessa situazione si è ripetuta anche l’anno scorso, quando si è autoinvitato a parlare, durante le elezioni tedesche, accusando i principali partiti in gara di essere anti -turchi. Erdogan si è intromesso nel processo elettorale in Germania con la scusa che là vivono circa 5 milioni di cittadini turco-tedeschi originari dalla Turchia, con la propaganda che Schulz e Merkel escludono qualsiasi possibilità di adesione di Ankara alla UE .

A Berlino, le dichiarazioni di Erdogan sono state percepite come un fulmine a ciel sereno. Il 18 agosto scorso, i politici tedeschi e i commentatori hanno appreso sbalorditi, come precisato da Die Zeit, che l’uomo forte di Ankara ha invitato gli elettori di origine turca, che il 24 settembre andavano a votare, a eleggere i candidati dei partiti che, a suo parere, sostengono “politiche turche”, ossia Cdu, Spd e i Verdi (Grüne) . Tuttavia non ha spiegato quali formazioni rispettino questo criterio.

Circa 1,2 milioni di turchi tedeschi posseggono il diritto di voto e circa due terzi di loro votano di solito Spd ( di Schulz ). Nello stesso tempo, essi sostengono anche Erdogan e il suo partito islamista conservatore Akp. In realtà, questa formazione ottiene in Europa risultati migliori che in patria. La Germania è stata molto infastidita dalle indicazioni di voto date dal leader turco. Testualmente Erdogan ha detto : mi rivolgo a tutti i miei compatrioti in Germania di non sostenere Cdu , Spd e i Verdi perché tutti e tre sono nemici della Turchia .

La dirigente del partito di estrema sinistra Sahra Wagenknecht, di origine iraniana, è particolarmente sensibile alle violazioni dei diritti umani in Medio Oriente e, dopo questo intervento, ha criticato aspramente il presidente turco. Secondo la sua formazione politica, Fdp afferma chiaramente che: “È impossibile cooperare con la Turchia “.

La giornalista e scrittrice di origine turca Cnan Topçu si è spinta fino a domandarsi, in un articolo su Die Zeit, se si debba votare per l’estrema destra aggiungendo di supporre che Erdogan o parla a vanvera oppure provoca per fare una dimostrazione di forza, visto che i suoi sostenitori soffrono probabilmente di un complesso di inferiorità e hanno molta stima del loro “Reís” proprio perché si esprime senza mezzi termini, perché non si inginocchia davanti alla UE e ai suoi stati membri e perché affronta Merkel e il suo entourage.

Mesi prima le relazioni fra Turchia e Germania si erano deteriorate perché il governo turco provocava Berlino con paragoni ai nazisti e metteva sotto pressione le istituzioni tedesche in Turchia, arrestando arbitrariamente alcuni cittadini tedeschi . La tensione è aumentata con l’arresto del difensore dei diritti umani Peter Stendtner. Inoltre Ankara rimproverata Berlino di aver accordato asilo politico ai golpisti che hanno tentato di rovesciare Erdogan nel luglio 2016 e di bloccare l’allargamento dell’Unione doganale .

Il 3 settembre , Martin Schulz durante un dibattito elettorale televisivo ha voluto smarcarsi dalla leader Cdu rivendicando la sospensione dei negoziati di adesione della Turchia alla UE, mentre la Merkel si è mostrata d’accordo, spiazzandolo, perché ha aggiunto che si rifiuta di negoziare l’entrata nella UE di un Regime Autoritario e che i negoziati potrebbero riprendere nel dopo Erdogan .

Die Walt riporta che, questa condanna unanime al governo turco, ha mandato il “Reìs” su tutte le furie così che ha tuonato: “si trattava di nazifascismo”, ma si è ben guardato dal chiamare per nome i due candidati con questi epiteti, malgrado le sue affermazioni restano molto equivoche. Si è detto dispiaciuto che la Turchia e lui stesso siano diventati temi della campagna elettorale pur sottolineando che il suo paese aspira sempre a integrarsi nella UE . Questa sua reazione non ha migliorato certo la situazione .

Il 15 settembre scorso, la Merkel ha detto che era sua intenzione limitare la cooperazione economica tra i due paesi ( lo riportava Faz) e che il suo obiettivo era quello di far liberare i 54 cittadini tedeschi ingiustamente incarcerati in Turchia. Merkel ha avvisato Ankara che potrebbe addirittura rompere le relazioni diplomatiche se la questione non venisse affrontata. Le relazioni bilaterali sono così arrivate ad un punto di non ritorno perché Erdogan vuole soprattutto rafforzare la sua base tra i turchi residenti in Europa e più che mai in Germania, poi in Turchia. Non evita affatto di litigare con l’Europa e mettere zizzania tra paesi membri UE. Schulz ha scoperchiato il vaso di Pandora perché era in calo nei sondaggi e gli elettori del suo partito si sentivano disorientati anche se Cdu e Spd lavorano insieme nella coalizione . Le ferite di questo genere non si curano facilmente e rapidamente e la crisi scatenata tra Germania e Turchia rischia di durare molti anni.

Altra crisi che sta come un guanto a Erdogan è l’emergenza migranti. La rotta dei Balcani passa e passerà inesorabilmente dalla Turchia. Se i flussi si rafforzeranno, Berlino DOVRÀ fare concessioni e promesse, con seguito impegnativo, affinché il governo turco tenti di gestire i migranti e rimandarli a casa …ma tanto peggio sarà per tutta l’Europa e per i prigionieri europei cosiddetti politici .

L’ avanzata islamica in Europa, attraverso la demografia e l’immigrazione di massa, non è cospirazione o politica di destra e di estrema destra che vengono strumentalizzate per mera propaganda anti – islamica. È la dichiarazione di giorni scorsi di un politico di Erdogan appartenente proprio al suo partito – Akp. Rgli ha detto che tutto ciò accadrà anche per l’accentuata “decrescita cristiana ” . Quando Erdogan interferisce nelle politiche europee e dei vari stati membri, è fastidioso e crea ostilità nei confronti di Ankara. I toni di Erdogan sono molto arroganti con i partner europei. Egli minaccia costantemente di scatenare un’invasione di profughi, manifesta nella propria patria un clima di terrore e repressione, così ha creato attorno a sé un’immagine di burocrate islamista assai pericoloso per l’Europa. La fama sua è molto positiva nei paesi arabi invece, più che mai in quelli dell’ex impero ottomano dove l’opinione pubblica apprezza tanto la sua retorica anti – occidentale quanto la solidarietà manifesta dai primi momenti nei confronti delle primavere arabe, della Fratellanza musulmana, della causa palestinese, il suo sostegno ai “ribelli siriani ” …e la sua propaganda viene presa per Verità. Abbondano altresì gli attacchi verbali dell’Occidente considerati sempre colonialisti, razzisti, che odiano l’Islam, che sostengono “i terroristi curdi”.

Anche il trattato Sykes-Picot del 1916 con cui GB e Francia decisero la spartizione dei territori arabi dell’impero ottomano, che è stato usato anche dalla propaganda dell’Isis, viene spesso citato per aumentare l’odio e alimentare il risentimento anti occidentale. In realtà, nessuno dei popoli che adorano Erdogan sa che la Turchia attraversa da anni una grave crisi economica; queste notizie non arrivano ai popoli che ammirano Erdogan. Nessuno di loro ha capito il segnale dall’ accordo con Putin sulla Siria Erdogan ha svenduto la ribellione “siriana” ad Assad usando questi profughi come ricatto o come merce di scambio.

Tutti sono incantati di questo incessante veleno contro l’occidente, centellinato dal loro idolo Erdogan, occidente che ha creato tutte le loro sofferenze, sempre a suo dire . Ha tutto l’ interesse di tenere complicata, critica la situazione nel medio Oriente con pesanti accuse ideologiche, propagandistiche tutto per coprire la sua precarietà e debole politica neo OTTOMANA. Ha indebolito la sponda occidentale e continua a provocare tentando di innescare un conflitto con ombrello NATO, si è arreso sul fronte siriano a Putin, ma non vuole perdere il consenso di cui gode nel mondo arabo e mente sempre di più. Sono queste le sue leve di azione sia nei paesi arabi che con l’occidente .

Varna e in Bulgaria, da sempre fedele alleato russo e vicino geograficamente alla Turchia . È Tusk in sostituzione dei rappresentanti europei offesi e infastiditi da anni, ma per quanto Polacco e in missione per loro conto …non è Ian Sobieski!