“Penso che bisogna arrivare a sciogliere le tre componenti di Liberi e Uguali: bisognerebbe riuscire ad aprire”. Laura Boldrini, alla sua ultima uscita pubblica da presidente della Camera, distrugge Liberi e uguali dopo il disastro elettorale di cui è stata protagonista: “Ringrazierò i militanti, i volontari e le volontarie che ci hanno permesso di fare questa campagna elettorale, e poi dirò che sarò più spesso a Milano. Voglio stare qui per seguire il territorio, perché la mia esperienza politica nasce adesso. Io non ho fatto politica perché sono stata eletta presidente della Camera, quindi voglio esercitare questa prerogativa politica qui da Milano. Insieme, cercare di tracciare un percorso che dovrà essere condiviso con tutte le componenti di Leu”.
Aprire, ripete Boldrini. “Questa è la parola d’ordine: aprire ad esperienze politiche dal basso, i comitati di quartiere, i lavoratori, ma anche i sindaci, i corpi intermedi”. Perché, aggiunge la presidenta uscente, “è chiaro che il risultato deludente si deve al fatto che noi siamo rimasti nel nostro piccolo circuito e invece bisogna allargare. E allargare vuol dire poi ascoltare le istanze e farle nostre, e quindi anche scegliere le priorità sulla base di quello che ci viene richiesto: farlo sia nei luoghi fisici, ma anche nella Rete, attraverso una piattaforma digitale dove si decidono insieme i temi e anche i rappresentanti”.
Sparisci quanto prima
Quindi sarebbe stata”super partes”?
Ma si rende conto di quello che fa e di quello che dice?