di Euronews
“Da settimane chiediamo la stessa cosa”, dice Fermín, originario di Malaga ma residente a Bilbao dagli anni Settanta. “È scandaloso che dopo una vita di duro lavoro ora ci vogliano togliere le quattro briciole che ci danno”, aggiunge con rabbia. “E per le donne è pure peggio. Quando i loro mariti muoiono, se non hanno versato contributi perché hanno lavorato in nero, hanno a malapena una pensione per sopravvivere. È ingiusto”.
Al grido di “Vinceremo questa battaglia” e “Pentsionistak aurrera” (Pensionati, avanti! in basco) decine di migliaia di persone, più di 100mila secondo i dati della polizia municipale e dello stesso consiglio comunale, hanno dato vita, tra le forti piogge, a una delle manifestazioni più partecipate che il capoluogo basco ricordi. Durante la marcia si sono uditi slogan contro il governo di Mariano Rajoy e contro la corruzione nelle istituzioni.
Pili e Rosi sono venuti insieme da Sopuerta, un quartiere di Encartaciones, lontano da Bilbao: “L’aumento dello 0,25% non basta. Elettricità, gas, alimenti… ogni cosa aumenta tranne la pensione. Sono incantata dal fatto che i giovani siano in strada a protestare. Si tratta di un problema comune, dei giovani e dei meno giovani. Devono essere coinvolti.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso
In tutta la Spagna sono state convocate più di 150 mobilitazioni per chiedere al Governo un impegno sulle pensioni e un aumento proporzionale al costo della vita.
Le prime si sono tenute qualche settimana fa dopo alcune dichiarazioni di Mariano Rajoy, Presidente del governo spagnolo, nelle quali chiedeva ai pensionati e ai futuri pensionati di iniziare a pensare ad investimenti in fondi privati – mettendo così in dubbio il futuro e la sostenibilità del sistema pubblico.
Se all’inizio dell’anno le mobilitazioni a Bilbao hanno fatto registrare appena qualche centinaio di persone, riunite davanti al municipio, dopo questi messaggi di incertezza che il governo ha lanciato la partecipazione è andata crescendo.
“Ciò che i politici ci stanno facendo è una vergogna. Nel governo ci sono dei ladri. Hanno salvato autostrade, banche, si sono presi tutto quello che volevano e ora dicono che non c’è denaro per le pensioni”, dice arrabbiato Manuel, 52 anni. Per lui è la prima volta ad una manifestazione a sostegno dei pensionati, ma assicura che in futuro non farà mancare il suo appoggio.
“Noi siamo il popolo, e sfiliamo senza bandiere e segni politici”. Ad eccezione di alcune “ikurriñas” (bandiere basche) e di alcune bandiere isolate della seconda Repubblica spagnola, durante la manifestazione non ci sono state insegne politiche.
Lorena, studentessa di Bilbao, passa dalla piazza del Sagrado Corazón dopo la lettura finale del manifesto. “Credo che non si tratti solo di una lotta per gli anziani, credo che la questione delle pensioni riguardi tutti noi. Ero già venuta un lunedì a protestare e penso che l’unico modo per cambiare le cose sia quello di mobilitarci”.