Il reddito di cittadinanza è stato introdotto un anno fa in Finlandia: ecco come funziona.
Da dicembre 2016 duemila finlandesi ricevono dal Governo 560 euro al mese, direttamente sul conto corrente al posto del sussidio di disoccupazione. Ad annunciare la misura alle persone selezionate una lettere in cui il governo di Helsinki specificava: “Se vi trovate un lavoro meglio per voi perché nessuno vi toglierà i 560 euro, li incasserete comunque.”
Insomma, tenersi quei 560 euro comunque, anche se si trova un lavoro, dovrebbe indurre le persone a cercarselo, o a crearselo. Dando un colpo definitivo al welfare, dimostrandone l’inutilità del sussidio di disoccupazione.
In pratica non vuole combattere le disuguaglianze, ma favorire l’occupazione e la voglia di cercarsi un lavoro: come scritto nero su bianco in un documento del 2016 in cui presenta il programma al parlamento. Alla sinistra finlandese il programma non piace, perché vede la possibilità concreta che si smantelli il welfare statale.
L’esperimento è un caso che ha destato la curiosità in tutta Europa, ma non solo: per molti potrebbe contribuire a cambiare la politica e i valori dell’Occidente. Allo stato finlandese questo esperimento costerà circa 20 milioni: se dovesse essere esteso su scala nazionale costerebbe circa 10 miliardi.
I risultati dell’esperimento finlandese saranno pubblicati solo alla fine del 2018: il governo per evitare che vengano raccolti dati nel frattempo, ha tenuto segreti i nomi dei disoccupati che l’hanno ottenuto.
In Italia la proposta del reddito di cittadinanza del Movimento 5 stelle è assai diversa da quella finlandese: si tratterebbe di un sistema misto di reddito condizionato alla formazione e all’accettazione di lavori proposti da enti e istituzioni pubbliche e private.
Di Maio: “reddito condizionato, ti devi formare per i lavori che mi servono”
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