“Per la prima volta il Pd rischia di scomparire”. Parola del ministro dell’Interno, Marco Minniti, che in un’intervista al quotidiano torinese la Stampa fa il punto della crisi in cui versa il Partito Democratico dopo il pessimo risultato alle elezioni politiche.
“Queste elezioni rappresentano una sconfitta storica per la sinistra – dice Minniti – Il colpo subito dal Pd con un risultato poco sopra il 18% diventa ancora più sconvolgente se lo guardiamo da vicino: per la prima volta c’è una drammatica fibrillazione del cuore pulsante della sinistra riformista, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, in parte in Toscana. Tutto questo non era mai accaduto e significa che la fibrillazione del cuore riformista può alludere a un collasso. Ancora non ci siamo ma il rischio vero si chiama irrilevanza politica del Pd. Per la prima volta il rischio di non farcela sta diventando consistente”.
Minniti non ha alcuna intenzione di candidarsi alla segreteria del Pd: “Non ci penso nemmeno”. Poi aggiunge: “Ora serve una riflessione severa, radicale, senza pregiudizi né freni. Negli ultimi anni si è messa troppa polvere sotto il tappeto ma la storia a un certo punto presenta il conto.
E Renzi?
Ha fatto bene a dimettersi. Di fronte a una sconfitta, una leadership si assume le sue responsabilità davanti al suo popolo, sapendo perfettamente che non sono tutte sue.