Livorno: due militari aggrediti da una decina di antifascisti

Livorno, due militari denunciano: ci hanno aggrediti in 10 perché ci hanno sentito parlare di CasaPound
Cpi: “Solidarietà, Livorno come Gomorra, Rossi e Nogarin che fanno?”

Livorno, 4 marzo – “Seconda aggressione antifascista in pochi giorni a Livorno, dopo quella che ha visto protagonisti un paracadutista della Folgore e la sua compagna incinta. Due militari sono stati assaltati ieri sera in un locale della città toscana da una decina di antifascisti che li avevano sentiti parlare del voto a CasaPound. A raccontare la vicenda è stato proprio uno dei due militari, che ha scritto alla pagina Facebook di CasaPound, spiegando: ‘Ci hanno attaccato in dieci, e noi eravamo solo due, dandoci dei fascisti e dei sostenitori di CasaPound‘. Contattato da Cpi, il giovane ha spiegato di non aver sporto denuncia ma di voler far sapere l’accaduto per spiegare che queste azioni non intimidiscono chi vuole impegnarsi per migliorare il paese ed esprimere liberamente il proprio voto”. Ne dà notizia il movimento in una nota, ricordando come negli ultimi giorni ci sia stata anche a Taranto una gravissima aggressione nei confronti di un 50enne candidato al Senato e di un simpatizzante 70enne, oltre a decine di episodi di danneggiamenti di sedi in tutta Italia.

“Abbiamo chiamato il militare per esprimergli la nostra solidarietà – afferma Eugenio Palazzini, coordinatore di CasaPound in Toscana – Per fortuna i due ragazzi non hanno riportato gravi ferite, solo qualche contusione. Eppure questo non rende meno grave quanto avvenuto: oramai non si tratta nemmeno più di un attacco nei confronti dell’avversario politico, ma di un pestaggio intimidatorio nei confronti di un semplice elettore, neanche fossimo dentro Gomorra. Per l’ennesima volta chiediamo al governatore Rossi di prendere le distanze da quanto sta accadendo e di intervenire per ripristinare la legalità a Livorno e in Toscana. Lui, come Grasso e Boldrini, non dimentichino che prima di pensare al piccolo interesse del loro partito, dovrebbero pensare al benessere degli italiani, visti i loro incarichi istituzionali. Stesso discorso per il sindaco Nogarin: va bene prendere le distanze, ma Livorno non può essere terra di nessuno dove non solo non è garantita l’agibilità politica di tutti ma nemmeno i cittadini possono più parlare liberamente senza rischiare”.